CAPUA (Raffaele Raimondo) - Mattinata
eccezionalmente rigida, ma infuocato d’amor patrio il cuore palpitante dei 1317
volontari in ferma prefissata di un anno che stamane han giurato fedeltà alla
Repubblica italiana. La solenne cerimonia ha avuto inizio con lo schieramento -
davanti alla tribuna delle autorità militari, civili e religiose - dei soldati
protagonisti dell’evento ed appartenenti al 17° Rgt. “Acqui” e al 47° “Ferrara”.
Una folla di oltre 4.000 familiari giunti da ogni parte d’Italia, malgrado il
freddo pungente, faceva corona, intorno
al più vasto piazzale della caserma “O.Salomone” dove era in atto il grande
raduno.Resi
gli onori alla leggendaria Bandiera di Guerra del 17° Rgt. “Acqui” e al
comandante del Raggruppamento Unità Addestrative (RUA) - il generale di Divisione
Antonio Zambuco -, ai labari delle Associazioni combattentischiche e d’Arma
nonché ai gonfaloni delle municipalità decorate, le compagnìe perfettamente
addestrate si son poste agli ordini del colonnello Domenico Roma, comandante
del 17° Rgt, che ha coordinato tutte le fasi del Giuramento, pronunciando un
saluto carico d’orgoglio militare e di commozione durante il quale ha
illustrato, con appassionati accenti, la dedica dell’intera manifestazione
all’eroico maggiore dei Bersaglieri Giacomo Pagliari, caduto nel settembre 1870
mentre conduceva “con intelligenza ed ammirabile slancio il proprio battaglione
all’attacco della breccia di Porta Pia”. Ascoltata la lettura della formula di
rito, un sol grido - “Lo giuro!” - si è levato potente, subito siglato dall’entusiastico
applauso degli astanti e dalle note del sempre toccante Inno nazionale eseguito
dalla banda militare. A tutti si è poi rivolto, comunicando calorosi
ringraziamenti e significativi moniti, il generale Zambuco. “A voi volontari
del 4° Blocco 2011 le mie più sincere congratulazioni - ha detto, fra l’altro,
l’alto ufficiale - Avete giurato fedeltà alla Patria, gridando con forza la
vostra promessa di fede. Avete pertanto assunto obblighi e doveri verso la
nostra Repubblica, impegnandovi a servirla con lealtà e dedizione”. Proseguendo,
in toni di autorevole fermezza pari ad un afflato umano particolarmente
avvertito, il comandante del Rua ha aggiunto “I vostri familiari, che adesso vi
stanno cercando con sguardo ansioso e commosso, tra poco incontrandovi
noteranno certamente che in queste settimane siete cambiati nell’aspetto,
perché avete assunto lo stile sobrio, corretto e formale, tipico di ogni
militare, ma soprattutto cambiati nell’atteggiamento di fronte alle difficoltà,
in quanto più consapevoli delle responsabilità che derivano dal vostro nuovo status di soldati. Continuate pure, nell’impegno quotidiano, a migliorare le
vostre performances e siate sempre
degni del rispetto che l’Istituzione ha acquisito nel corso del tempo. Rispetto
rafforzatosi, in questi ultimi anni, grazie ai successi conseguiti con gli
impegni massicci della Forza Armata sia in Italia che all’estero”. Ascoltavano,
attoniti e fieri, i giovani volontari. Dinanzi a loro, immersi nel pubblico,
ascoltavano ugualmente la severa e salutare lezione gli allievi di una classe
dell’Istituto tecnico aeronautico di Grazzanise, guidati dalla vice dirigente Mariella
Vigliano. Spettacolari le geometrie disegnate dai reparti che, epicamente marciando,
hanno lasciato, al termine della festa, il piazzale intitolato alla perenne
memoria del caporal maggiore Gerardo Antonucci la cui vita si spense
tragicamente in Bosnia nel 1996.