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| On. Mafalda Amente | 
MARANO - La villa bunker di Giuseppe Polverino, ancora abitata dai 
familiari del boss, terreni agricoli per oltre 20 mila metri quadri, 
finanziamenti per la realizzazione di un’isola ecologica: è il quadro 
maranese dei beni confiscati alla malavita e che ancora oggi, per vari 
motivi, non sono ancora stati riutilizzati o risultano bloccati. A 
renderlo noto è stata la commissione regionale Beni confiscati, che ha 
fatto presente le necessità di un intervento rapido per uscire 
dall’empasse che rischia diventare cronica. “E’ una tematica che mi sta particolarmente a cuore – ha affermato la
 vicepresidente della commissione Mafalda Amente (Popolo della Libertà) –
 Il nostro impegno sarà massimo nell’assistere l’amministrazione 
comunale nelle pratiche che porteranno gli stabili ed i terreni 
sottratti alla Camorra ad essere riutilizzati. Tra i beni sottratti alla malavita anche 22.500 metri quadri di 
terreni, che ancora oggi risultano coltivati da terzi e che riceveranno 
la visita della commissione regionale Beni confiscati, pronta ad 
effettuare una serie di sopralluoghi. “C’è la concreta possibilità di dare sbocchi occupazionali e far sì 
che si dia il via ad un’operazione di riscatto di un territorio che più 
volte al centro di fatti di cronaca nera e che abbia come principali  
protagonisti i giovani, troppo spesso abbandonati a se stessi nel 
recente passato – ha concluso Amente - Saremo in città a breve per far 
sentire forte la presenza delle istituzioni. Non possiamo e non dobbiamo
 tradire la fiducia di chi ha riposto le speranze di rinascita in noi. 
E’ cominciato un percorso che porterà la città di Marano a risplendere 
di nuova luce”.  
c.s.