On. Aldo Patriciello |
La situazione
precaria delle carceri italiane risulta essere un problema non solo legato al
nostro paese ma a tutta Europa. Non solo il sovraffollamento ma anche la
lesione dei diritti fondamentali della persona è una questione che ha urgenza
di essere affrontata. A prova di ciò nel corso della scorsa Sessione plenaria del
Parlamento europeo i deputati hanno approvato una risoluzione non legislativa
contenente misure urgenti per rimediare alla situazione delle carceri europee
definita allarmante dall’intero consesso comunitario. Con il documento è stato
chiesto alla Commissione di predisporre degli standard minimi comuni a tutti
gli Stati membri sulle condizioni di detenzione e nuove regole per garantire il
rispetto dei diritti stessi dei detenuti.
“Da tempo cerco di far approfondire
l’argomento del sovraffollamento delle carceri e delle condizioni dei detenuti
– afferma l’On. Patriciello – e penso che
tale risoluzione sia di estrema importanza in quanto, se portata avanti con una
iniziativa legislativa, spronerà i Governi nazionali a fare qualcosa per
garantire i diritti dei detenuti. Mi trovo d’accordo con chi afferma che in
Italia, così come in Europa tutta, ci troviamo di fronte ad una situazione
allarmante fatta di carceri sovraffollate, con un numero crescente di detenuti
stranieri e, di contro, con un numero di addetti alla sorveglianza limitato.
Per non parlare poi dei detenuti che sono in attesa di giudizio, di coloro che
soffrono di disturbi mentali e di tanti che, afflitti dalla mancanza di una
prospettiva futura, tentano il suicidio tra le mura dei penitenziari. Noi
abbiamo il dovere di far fronte a questa piaga sociale; ho sempre sostenuto che
chi ha commesso reato deve sì pagare ma allo stesso tempo bisogna dare alla
stessa persona l’opportunità di cambiare la propria vita e diventare un
cittadino migliore”.
L’Italia,
insieme a Bulgaria, Cipro, Spagna e Grecia, viene menzionato nel Libro Verde europeo
come il paese con il maggior sovraffollamento delle carceri e, insieme al
Lussemburgo, tra quelli con il maggior numero di detenuti in attesa di
giudizio. Secondo il testo approvato in Parlamento, bisogna rispettare in
primis la dignità umana di chi è dietro le sbarre e di chi attende la
conclusione del proprio processo; inoltre viene specificato che la custodia
cautelare venga vista come una misura eccezionale da predisporre in casi ben
precisi e per periodi limitati.
L’aspettativa di
una vita migliore e nel rispetto delle regole al di fuori delle mura dei
penitenziari risulta essere ancora limitata per questo nella risoluzione si
prevede espressamente di offrire ai detenuti prossimi alla scarcerazione dei
programmi di reinserimento nella società limitando quindi al massimo il rischio
di recidiva.
“Tanti detenuti – continua Patriciello – già nel corso della reclusione vengono
iscritti in programmi di reinserimento nel mondo del lavoro; imparano un
mestiere che poi spesso non riescono a portare avanti una volta usciti dal
carcere. Bisogna dunque evitare che questo accada e dare una seconda
possibilità a chi ha sbagliato. Vorrei sottolineare anche la previsione,
all’interno della risoluzione in materia, della possibilità di far visitare le
carceri agli eurodeputati. Pratica che personalmente porto avanti da anni e che
penso sia costruttiva per tutti noi rappresentanti della collettività”.
I deputati,
infine, conoscendo bene la mancanza di risorse degli Stati membri hanno
previsto nel testo approvato una linea finanziaria ad hoc nel bilancio
comunitario che vada ad incoraggiare le autorità nazionali a migliorare le
condizioni di detenzione.
Strasburgo, 20
dicembre 2011 Ufficio Stampa On. Aldo Patriciello