Ogni anno violente perturbazioni creano piene che rovinano argini, scarpate di
torrenti e fiumi. Le città a rischio impotenti si frantumano, si sgretolano
travolte da furiose, terribili, impetuose esondazioni in grado di trascinare
fango, detriti e sassi tra le vie dei centri urbani di turno. Le TV nazionali trasmettono disperate
immagini dal Levante Ligure, La
Spezia, dalle Cinque terre, ogni italiano è sbigottito si
contano vittime, dispersi. Non è finita. Qualche giorno dopo un
terribile nubifragio investe il capoluogo ligure, il dramma si consuma in pieno
centro, via XX Settembre appare come un fiume in piena, i residenti cercano scampo
tra auto in balia delle correnti. Bisagno, Fereggiano e Sturla generano
catastrofi inimmaginabili. Genova è spezzata, devastata, piange le
proprie vittime. Ogni italiano, ( anche se residente
all’estero) tra enormi difficoltà cerca di sostenere la popolazione colpita per
mezzo del numero 45500 (2 euro), nascono altre numerose campagne solidali per
donare fondi. Uomini, donne, ragazzi residenti nelle
regioni limitrofe alla Liguria volontariamente e a proprie spese
settimanalmente organizzano grazie alla collaborazione dei propri amici viaggi
per consegnare beni di prima necessità, non solo, si mobilitano decine di
associazioni, gruppi di giovani volontari guidati dai veterani della Protezione
Civile. I residenti delle provincie più lontane
desiderano partecipare, ma le distanze non lo consentono, a loro non resta che
continuare con il numero 45500, ma non e sufficiente, occorre un efficace
impegno in grado di coinvolgere tutti gli italiani. A mio dire questa possibilità è fornita
dalla “ Caterina Ansaldi) Padre
Francesco Lia Parroco della Parrocchia di Santa Margherita in Marassi (GE). La maglietta in tempo reale diventa uno dei
tanti simboli della rinascita genovese. Per mezzo delle piattaforme internet la
notizia giunge in ogni luogo, le richieste della Val di Fiemme,