CAIAZZO
– Si è commosso, era emozionato. La scuola dell’infanzia che è stata
intitolata a Ciro Antonio Sparano è la stessa che ha frequentato da
piccolo e che lo ha visto crescere. Il sindaco e consigliere provinciale
Stefano Giaquinto, con l’appoggio e la condivisione di tutta
l’amministrazione comunale e degli operatori del settore scolastico, ha
riconosciuto al plesso della frazione di Cesarano una dedica, una targa
alla memoria di “uno
studioso, di un uomo speciale, di un autore che ha tramandato
attraverso i suoi scritti gli usi e le tradizioni della città di Caiazzo – ha detto Giaquinto – Un
cittadino, originario proprio di Cesarano, che non andava dimenticato
perché amava la sua terra e le sue origini, ne ha fatto un vanto e lo ha
tramandato”. “Stiamo saldando un conto con il passato”,
ha aggiunto l’assessore alla Cultura e vicesindaco Tommaso Sgueglia che
ha fatto i nomi di studiosi che hanno parlato negli anni di Sparano,
della strage nazista di Monte Carmignano del 1943, di “Caiazzo e la sua
gente”. “Bisogna sfatare il pregiudizio delle scuole di periferia –
ha stigmatizzato la dirigente scolastica Cecilia Cusano riferendosi al
ridimensionamento scolastico e al passaggio ‘sofferto’ della scuola di
Cesarano da Scuola Primaria a Scuola dell’Infanzia provocato dai tagli e
dal numero esiguo di iscrizioni – Una scelta, quella dell’intitolazione, condivisa dall’intero Collegio”.
Ha tracciato sinteticamente la storia di Sparano, sottoscrivendo a
piene mani l’idea, il professore Aldo Cervo, partendo dai primi studi
presso il seminario di Caiazzo, passando per l’Orientale di Napoli, le
esperienze da presidente diocesano dell’Azione Cattolica e
dell’Associazione Storica di Caiazzo, fino all’esperienza professionale a
Lugano (Svizzera) presso il Consolato Italiano e all’offerta non
accettata presso il Consolato di Bucarest in nome del pensionamento. Ha
ringraziato a nome della famiglia i pionieri dell’iniziativa, il figlio
di Sparano Gianrufo. Presenti numerosi cittadini, parenti, genitori e
rappresentanti dell’associazionismo locale. Ha assistito alla scoperta
della targa benedicendola e ha gustato con piacere, come del resto tutti
i presenti, i canti e le poesie preparati per l’occasione da docenti e
bimbi della scuola, Sua Eccellenza il vescovo Di Cerbo: “Ho ammirazione per la vostra città – ha detto – avete
il culto della memoria, basta girare per le strade della città e notare
la toponomastica: è stata dedicata a personaggi eccellenti ma
soprattutto locali. Bisogna coltivare la memoria guardando il futuro”. In chiusura uno scambio di doni e un buffet, tutto rigorosamente preparato dalle mamme.
c.s.