Ruviano(Caserta)- “Cornuto è bello! Siamo felici e
contenti”. A gridarlo in coro un
nutritissimo gruppo di
cornuti doc, riunitisi anche quest’ anno a Ruviano, arcinoto in Italia e
nel mondo come “il paese dei cornuti!. Una leggenda, divenuta “realtà”, alla
fine degli anni settanta, quando alcuni giovani pieni di entusiasmo ed ardenti
d’amore per la terra natia, vollero dare seguito alla leggenda, tramandata da
secoli di generazione, in generazione. Per diventare cornuti doc!
Una presa di coscienza sulla necessità di
difendere il “marchio”- in via d’estinzione. Per non dimenticare il curioso e
bizzarro rito, verosimilmente già presente in era pagana, nel minuscolo paesino
della provincia di Caserta: interrotto negli anni anche per lunghi periodi, e
di tanto in tanto ripreso - che ormai da 34 anni, si celebra puntualmente ogni
anno.
Tutto iniziò come uno scherzo. Il cupo mese
di novembre. Si riunirono, si dettero da fare, spesero la loro baldanza
giovanile, ma anche i pochi spiccioli che avevano da parte, affrontarono
diffidenze ed incredulità, freddezze ed assenteismi, decisi a celebrare la Festa
dei Cornuti, collocata l’undici novembre, in onore di S.Martino, noto
protettore dei portatori d’aculei.
Andò tutto per il meglio. Sfilando
coraggiosamente in processione per le strade del paese, con mastodontiche corna
sulla testa, in una sorta di “autoflagellazione collettiva”.
Furono
premiati da applausi e da lodi esterne, ma anche dalla soddisfazione intima che
la coscienza del bene regala agli uomini di buona volontà.
E fu sull’eco del successo della festa, che
l’anno dopo i cornuti organizzati, diventati per l’occasione una ventina,
tornarono all’assalto. Decisi a dare soluzione di continuità alla tradizionale
festa. La fine dell’estate di quell’anno fu il preludio alla nascita di
un’associazione. L’ACR: Associazione Cornuti Ruvianesi. Sodalizio presieduto da
Franco Nicolella, che conta centinaia di soci anche oltre oceano.
“E’ un momento di allegoria, ironia,
spensieratezza e puro divertimento- racconta-il presidente Nicolella. La nostra
associazione- dice sorridendo- è nata con lo scopo di far valere i propri
diritti, per alleviare le sofferenze delle persone colpite dalla sindrome dei
bernoccoli, per aiutarle in modo corretto sul piano neuro-riabilitativo,
tramite un sereno confronto con le altre vittime”.
Associazione cresciuta negli anni, per l’arrivo
di nuovi adepti, ogni anno in fila chi per cominciare il noviziato, chi per
ricevere il “battesimo” e la conseguente patente di becco.
GRANDE IRONIA
Cornuto è bello. I duemila abitanti del
paesino(invaso da circa 2000 curiosi) casertano sono orgogliosi di esserlo- e
l’undici novembre di ogni anno si ritrovano, provenienti dall’intera penisola
(qualcuno anche dall’America) - per festeggiare il loro patrono, sfilando in
processione, con gioia e “speranza”- con tanto di stendardo, santo, monaco,
chierichetto e presidente – tutti in costume tipico, accompagnati dalla banda
per cantare il caratteristico inno dei cornuti: processione che si conclude con
l’incendio del fantoccio di pezza,
naturalmente munito di grossi aculei.
Uniti dalle armi portate sulla testa, “mimetizzati” per gioco- con buona
dose d’ironia. “Terapia” per allontanare lo spettro di “pesi” veri sulla
fronte- per dribblare ed esorcizzare l’incombente pericolo: l’anamnesi di
qualche “antropologo”del luogo.
In passerella becchi di tutti i tipi- con
corna lunghissime, personalizzate, tecnologiche.
LA PROCESSIONE
Goliardia, ironia, folklore- per valorizzare
il “prodotto tipico ruvianese. Le corna
Processione, inno, battesimo nuovi adepti,
discorso del Presidente dell’Associazione, che ha elencato anche quest’anno le dieci buone regole del cornuto doc.
Entusiasta il sindaco Roberto Cusano che
ostenta come sempre corna municipali e coccarda tricolore(quest’anno in occasione del 150
anniversario dell’unità d’Italia, esibita dai “saggi” dell’associazione . Oltre
al primo cittadino hanno spiccato anche
quest'anno le presenze del farmacista
Pietro La Prova e del medico del
paese(noto cardiologo), Ferdinando Petrazzuoli, che con grande spirito
partecipano da decenni (con il peso in testa) alla rituale sfilata.Una grande e
meravigliosa lezione di vita regalata ai
moralisti di professione, affetti da deliri di onnipotenza. Dopo la caratteristica processione per le
stradine del borgo, il rituale falò, in
piazza Grande. E poi, canti, balli(con acclamate ballerine brasiliane) e grande
abbuffata offerta gratuitamente dagli organizzatori e sponsor, nel rispetto di
una storica tradizione ruvianese, con l’omaggio a tutti i visitatori di ottima
pasta e fagioli “alla raianese” ed eccellente vino locale. Dopo il concerto di
Luca Sepe, il Presidente Nicolella ha salutato gli ospiti dando appuntamento a
tutti per il prossimo anno.
Suggestivo il momento in cui più di un
novizio, ha fatto richiesta di
ammissione tra i veterani dopo ben nove anni di noviziato, giusto regolamento,
ammettendo di essere stati sempre orgogliosi delle corna e adducendo varie
testimonianze, chiedendo di iscriversi all’associazione, ambito noviziato della durata di nove anni prima di essere ammessi al
sodalizio. Un evento che contagia, infatti, la passione per le corna, che
richiama a Ruviano tantissimi spettatori anche da fuori
Regione, attenti a seguire le varie fasi della manifestazione, iniziata con la
processione e conclusa con l’incendio del fantoccio e il contemporaneo sparo di
fuochi pirotecnici. E le congiunte dei cornuti dove si trovavano nel momento
della processione? Rimaste a casa a “produrre” il prodotto tipico locale!- dice
scherzando uno degli oltre duemila spettatori presenti all’evento.
CORNUTI FENOMENO
ANTROPOLOGICO FINITI IN DUE UNIVERSITA’ ITALIANE e ALL’ESTERO
Ruviano,
patria dei cornuti, che
sorprendentemente sono saliti in cattedra(almeno in due università italiane, in
un convegno a Berlino, ed in volumi universitari. A quando la
festa nazionale?
Festa terapizzante per milioni d’italiani
spesso alle prese con il fastidiosissimo peso sulla testa: un buon metodo per
alleviare il doloroso carico pendente!
Giuseppe Sangiovanni