La casa dell'eccidio di Monte Carmignano |
CAIAZZO. Una strage
dimenticata, quella compiuta dai tedeschi in un casolare delle campagne di
Caiazzo, e precisamente nella frazione San Giovanni e Paolo, la sera del 13
ottobre del 1943. Ventidue le vittime, 4 uomini, 7 donne, 11 bambini d’età
compresa tra i 3 e 16 anni: donne, uomini, bambini, tutti trucidati con inaudita
violenza per ordine di un giovane sottotenente della Wermacht -29° Panzer
Grenadier Regiment, identificato per Wolfang Lehnigk Emden. La città di Caiazzo
vuole ricordare l’anniversario dell’eccidio di Monte Carmignano con una
manifestazione. Ci sarà una simbolica marcia della Pace e all'arrivo una celebrazione
Eucaristica che si svolgerà (tempo permettendo) sullo luogo della strage il
giorno 13 ottobre 2011 dalle ore 16:30 ( la marcia) e la celebrazione intorno
alle 17:00. Si partirà dalla località Fontana e arrivando nel luogo della
tragica strage del Monte Carmignano e lì la celebrazione Eucaristica.I
responsabili dell’eccidio furono individuati, ma riuscirono a farla franca.
Carteggi “scomparsi”- tirati fuori dopo mezzo secolo, per merito di Josepf Agnone, un’italo americano, che
dopo ricerche durate anni, riuscì nel 1993 a fare arrestare i responsabili
della strage. Nel 1994 a Santa Maria Capua Vetere, un processo platonico
condannò all’ergastolo il boia di Caiazzo. Nel 1995 a Caiazzo, la Marzabotto
del Sud , piomba come un macigno dalla Germania la notizia che la Cassazione ha
decretato la prescrizione del reato di strage per l’ex sottotenente della
Werhrmacht che ordinò il massacro di 22 innocenti il 13 ottobre del ’43: una
pietra tombale messa sopra al massacro dalla Cassazione tedesca. Reato
prescritto , per l’ex tenentino Emden- divenuto rispettabile
imprenditore-architetto, paradossalmente presidente del locale comitato per le
feste di Carnevale, “il boia della strage”. Verità nascoste per troppi, tanti
anni. Cinquant’anni. La barbarie ricordata con un gemellaggio con la città del
boia- nato per riflettere insieme sulla guerra.
Pietro Rossi