Senzaposa, fotografie in bianco e nero tra romanzo e
poesia
Rodolfo Canzano presenta
il suo primo catalogo fotografico alla Feltrinelli di Caserta
Senzaposa
Rodolfo Canzano
edizioni Intra Moenia
prefazione di Stelio Maria Martini
Interverranno:
Luigi Ferraiuolo/giornalista
Stefano di Stasio/fotografo scrittore
Antonello De Simone/intra moenia
Rodolfo Canzano/fotografo
Performance:
Antonio Iorio con le letture di Lello Agretti
Libreria Feltrinelli
c.so Trieste 154, Caserta
mercoledì 28 settembre ore 18.00
comunicato
stampa
Bambini
che improvvisano giochi in strada, un circo dismesso, matrimoni e panni stesi,
sguardi mai banali tra le strade e le persone. Questo è solo una squarcio del
repertorio di Rodolfo Canzano, fotografo casertano che
presenterà Senzaposa, il suo primo
catalogo edito dalle edizioni Intra Moenia (15x21 - pp. 64 - € 15,00)
negli spazi della Feltrinelli di Caserta mercoledì 28 settembre alle ore 18.
Come
scrive Stelio Maria Martini nella prefazione del libro, una foto è sempre e comunque un anacronismo, un momento fissato nel
tempo e di cui si è perso tutto quello che è accaduto prima e dopo
quell’istantanea. E allora luci e chiaroscuri in bianco e nero disegnano corriere
e processioni che sono storie di provincia, vecchi negozi e librerie ormai
scomparse che raccontano un mondo che non c’è più.
Dalle
foto di Rodolfo Canzano risulta evidente il legame con il territorio, quello
delle sue origini ma anche quello indagato prima nella sua professione di
reporter e poi in quella di artista.
“Il mio lavoro non è un
lavoro legato solo al territorio Casertano. Nella mia fotografia cerco non solo
di documentare ma anche di dare un taglio più artistico, estremizzando
l’immagine con il grandangolo, con tagli, ombre e sfocature. Ho trascorso molti
anni della mia vita a cercare di raggiungere, assorbire, capire e rivelare la
realtà. A cercare di avvicinarmi. Ho fotografato di tutto: dai morti ammazzati
di camorra alle manifestazioni politiche, per i giornali. So quanto il mio
sguardo possa essere invadente. Ma se ho fatto bene il mio lavoro forse qualche
volta ho riacceso la vita in chi ha guardato le mie foto. Il fotografo non può
guardare alla vita con occhio indifferente. È importante vedere quel che per
altri è nascosto, che sia speranza o malinconia”.
Rodolfo Canzano nasce nel 1971 a Caserta dove vive
tuttora. Nel 1992 inizia la propria attività di fotoreporter collaborando con
agenzie e giornali a carattere nazionale. Dopo l’esperienza fotogiornalistica,
matura il suo interesse prevalente in reportage e fotografia sociale.
La
formazione visiva di Rodolfo Canzano proviene più dal cinema, da registi come
Andrej Tarkovskij, Wim Wenders, Michelangelo Antonioni, Pierpaolo Pasolini. Tra
i fotografi svolgono un ruolo decisivo Robert Frank, con il suo famoso libro
“Gli Americani”, William Klein, Diane Arbus, Mario Giacomelli, Antonio
Biasiucci. Attualmente opera come fotografo freelance, maturando uno stile
originale che conserva un’itenzione espressiva personale:
“Dietro ogni foto c’è
una narrazione di esperienze vissute in prima persona. Il mio messaggio è che
una vera storia ha un inizio e una fine. Le fotografie invece sono solo in
grado di suggerire. Mi piacerebbe che le mie foto si leggessero come un
romanzo, invece vanno lette come una poesia”.