Francesco Confreda |
GALLO MATESE. Dopo l’ennesimo tentativo il
Consiglio Comunale di Gallo Matese. Guidato dal Sindaco Francesco Confreda, non riesce ad approvare il Bilancio Preventivo
2011 nei termini stabiliti per legge ed ora la Parola passa al Prefetto di
Caserta Monaco, che dovrà individuare un funzionario che, approvato il
bilancio, possa preparare l’ente e la comunità ad una campagna elettorale. Dopo
anni di assonanza politica, il cambio di direzione del ex vicesindaco Antonio Assalone azzera l’ “anomalia
Confreda”, lo strano governo locale tenuto in piedi per miracolo da quasi
cinque anni a Gallo Matese piccolo centro matesino. Nel
2002 Confreda capeggiò una lista di giovani locali che stravinse per circa
cento voti le elezioni comunali contro il sindaco Domenico Delli Carpini. A
comporre la nuova giunta, che si opponeva alla fazione politica della frazione
Vallelunga nella quale trovava albergo politico anche Michele Santoro, insieme a Confreda c’era il potente vicesindaco ed
assessore ai lavori pubblici Giuseppe
Pirraglia, secondo i più il vero stratega della grande vittoria di
Confreda, Antonio Assalone, Cosimo Barbato e Francesco Assalone. Dopo alcuni
anni di laboriosa attività (ma funestati da repentini cambi di casacca politica
della piccola comunità gallese e del suo sindaco), la campagna elettorale del
2007 sarà ricordata come la più anomala della storia politica di Gallo; alla
lista uscente del sindaco non si contrappose una altra lista locale, bensì una
lista di “forestieri”, guidati dal candidato a Sindaco Raffaele Russo di Vitulazio.
L’assenza dell’alternativa e quindi la facile conferma di Confreda a
Sindaco ma anche la presentazione dell’anomala lista di forestieri destarono
interrogativi negli abitanti del piccolo paese, quesiti che, presto, hanno
trovato palesi e nefaste risposte. Invero, secondo i bene informati, la
presenza assicurata in consiglio comunale di quattro forestieri era stata ben
meditata e voluta dallo stesso sindaco o dai più stretti fiancheggiatori, come
salvagente nel caso in cui i consiglieri del posto non avessero voluto
assecondare le scelte del primo cittadino. Evento che, a scatti, si è
verificato come da programma; prima la fuoriuscita dell’ex braccio destro Giuseppe Pirraglia e di Maurizio Mozzone, poi l’abbandono della
giunta da parte di Pietro Trudo, poi
Michele Santoro (nel frattempo
divenuto vicesindaco) e Giovanni Cioffi.
Dopo di che il teatro della politica
locale ha mostrato veramente di tutto: nomina per pochi mesi del fedelissimo Cosimo Barbato a vicesindaco, carica
poi ceduta ad Antonio Assalone,
nomina di ben due assessori esterni, novità assoluta per l’intero alto Matese, Emilio Izzi (cognato del Barbato) e Domenico Tartaglia, poi rapidamente
allontanatosi dall’amministrazione dopo essere stato investito dello scandalo telemedicina, ossia della
revoca di un finanziamento regionale a danno del Comune, per errori nel
procedimento di acquisto di un camper medico ad altre attrezzature, ora abbandonate nei pressi della farmacia
comunale, per un importo di circa 400.000 euro.
Negli ultimi tre anni il governo locale si è retto quindi sul voto nei
pochissimi consigli comunali dei consiglieri forestieri. Tanti i problemi della discussa amministrazione
targata Confreda tra cui gli impianti eolici, motivo dello scontro con Giuseppe
Pirraglia che ne determinò l’allontanamento, i depuratori (sui quali è
intervenuta l’autorità giudiziaria), la valorizzazione dei boschi (ideata come
occasione di lavoro per i giovani locali, poi lasciati senza stipendio per
mesi) e la metanizzazione della frazione Vallelunga, per circa 800.000 euro.