Piedimonte Matese. Il primo nucleo delle collezioni dell’ex Museo Alifano (ammontante a più di cento reperti),depositate da circa trentasei anni nei magazzini del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, ha lasciato il capoluogo di regione per essere consegnato alla Soprintendenza Archeologica di Caserta e Benevento, che le aveva ufficialmente richieste dietro le pressanti sollecitazioni dell’Amministrazione della Città di Piedimonte Matese. Qualche mese or sono, infatti, il Sindaco, Vincenzo Cappello, accompagnato dall’Assessore delegato, Attilio Costarella (nella foto), e dalla Raffaella Martino (nelle vesti di consulente scientifico della stessa Amministrazione), si sono recati in missione dal Soprintendente per i Beni Archeologici della Soprintendenza Speciale di Caserta e Benevento, presso il Palazzo Reale di Caserta, Dott. Mario Pagano (con il quale nei mesi passati avevano già avuto un fitto scambio epistolare), per sollecitare il “ritorno a casa” di una parte consistente delle collezioni museali, le più prestigiose, inerenti gli avanzi d’antichità del Monte Cila, allo scopo di allestire una mostra documentaria nel complesso monumentale dell’ex Convento di San Domenico. Stanno, infatti, per concludersi i lavori del Progetto Integrato Territoriale che ha interessato l’ex Convento di San Domenico, storica sede di quelle collezioni che narrano la storia viva della Città di Piedimonte Matese e della media valle del Volturno, dalle lontanissime epoche geologiche in cui il Matese di oggi giaceva sotto il Mediterraneo, alla remota preistoria d’Italia, a Roma, al Medioevo, fino al Risorgimento e ai giorni nostri; una scuola in cui i fossili, oggetti d’arte e di religione, scritture, monete, utensili, hanno rappresentato e potranno continuare a rappresentare gli indicatori muti ma eloquenti di tutta una evoluzione, di tutto un progresso. Il ritorno del materiale archeologico di proprietà comunale ed il prestito di quello di proprietà statale si inquadra a pieno titolo negli sforzi che l’Amministrazione Comunale sta compiendo al fine di ricostituire, quanto più possibile, l’integrità delle prestigiose collezioni dell’ex Museo Alifano, raro esempio della storia della musealizzazione nel Mezzogiorno d’Italia. Esso è anche coerente con l’articolo 102, comma 5, del D. Lgs 22 Gennaio 2004 N. 42, “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio”, laddove recita che “Il Ministero può trasferire alle Regioni e agli altri Enti pubblici territoriali, in base ai principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza, la disponibilità di istituti e luoghi della cultura, al fine di assicurare un’adeguata fruizione e valorizzazione dei beni ivi presenti”. Tanto più perchè le prescrizioni relative alla sicurezza dei locali espositivi, dettate dall’allora Soprintendente Prof. Stefano De Caro, sono state ottemperate e il Consiglio Comunale ha recentemente approvato il Regolamento del Museo Civico, laddove l’Esecutivo ne ha designato il Direttore. Sarà ora il Comune a finanziare le operazioni di restauro delle collezioni archeologiche, anche di quelle depositate nel box N. 16 dei magazzini del Museo Archeologico di Napoli, allo scopo di tutelarle, almeno fino a quando, si spera al più presto, esse lasceranno definitivamente Napoli per trovare degna sistemazione nel rinnovato complesso monumentale di San Domenico della Città di Piedimonte Matese.
Pietro Rossi
Pietro Rossi