Ruviano. Un appuntamento da non mancare sarà la Consacrazione Monastica di padre Fabrizio e padre Gianpiero lunedì, 26 gennaio 2009, alle ore 20,00 nella chiesa parrocchiale in Alvignanello di Ruviano.
Cos’è la consacrazione monastica? Padre Fabrizio e padre Gianpiero, sono già stati segnati da parte del Signore dalla consacrazione battesimale. Volendo dare a questa prima e fondamentale consacrazione una caratterizzazione più radicale, ora si offrono per un’ulteriore azione santificatrice dello Spirito. Riconoscendo in sé la divina chiamata, hanno trascorso questi ultimi anni imparando a “militare per il vero re, Cristo Signore” (Regola di S. Benedetto, Prologo, 3). Seguendo il consiglio del Vangelo si sono già impegnati a vivere in castità d’affetti, povertà di possesso personale e obbedienza. Secondo la tradizione monastica, a questi tre voti, che vengono riassunti in quello dell’obbedienza, si affiancano anche la “conversio morum” (cioè lo spirito di continua conversione al Vangelo) e la “stabilitas” (il dimorare per sempre in monastero all’interno di questa famiglia). Il rito della professione solenne si presenta come “consacrazione monastica” definitiva, con ciò sottolineando che quel che pone nello stato religioso di monaco, non è tanto l’atto con cui l’uomo si professa tale, ma piuttosto un intervento consacratorio divino. La Fraternità Monastica di Ruviano è composta da fratelli che hanno scelto di vivere nel celibato e nella vita comune secondo la tradizione monastica, per essere al servizio della Chiesa locale e della Chiesa tutta nell'offrire possibilità di silenzio, di preghiera e soprattutto di ascolto della Parola di Dio. Nata da una lunga ed intensa ricerca dei suoi iniziatori, - che li ha portati all'incontro con la Comunità Monastica di Bose e con il suo Priore Enzo Bianchi, e soprattutto dall’incontro con due Monasteri benedettini, quello di S. Marie de la Pierre qui Vire in Francia e quello con il Monastero di Noci (Ba) -, la sua peculiarità che è pure la ragion d'essere di questa nuova forma di vita monastica è quella di un’attenzione primaria al primo annuncio della fede rivolto a giovani ed adulti. La comunità si pone, quindi, al servizio della Parola in ritiri, giornate di spiritualità e nella direzione spirituale. Per questo la comunità riserva gran parte del suo tempo e delle sue energie allo "studio", inteso come ricerca incessante di quella Verità che, sola, può essere via di piena umanizzazione dell'uomo! Per esprimere l'esigenza di radicamento nella più che millenaria tradizione monastica della Chiesa, specie benedettina, si è scelto di dedicare il nascente Monastero a San Roberto di Molesme (1028 ca. – 1111), iniziatore della riforma di Citeaux, uomo di Dio ribelle ad ogni mediocrità, capace, come dice il profeta (Ez 22,30), di ergersi sulla breccia “per difendere la città” e di una vita di totale obbedienza alla volontà di Dio, una vita totalmente consegnata al Signore e alla sua Chiesa.
Pietro Rossi
Cos’è la consacrazione monastica? Padre Fabrizio e padre Gianpiero, sono già stati segnati da parte del Signore dalla consacrazione battesimale. Volendo dare a questa prima e fondamentale consacrazione una caratterizzazione più radicale, ora si offrono per un’ulteriore azione santificatrice dello Spirito. Riconoscendo in sé la divina chiamata, hanno trascorso questi ultimi anni imparando a “militare per il vero re, Cristo Signore” (Regola di S. Benedetto, Prologo, 3). Seguendo il consiglio del Vangelo si sono già impegnati a vivere in castità d’affetti, povertà di possesso personale e obbedienza. Secondo la tradizione monastica, a questi tre voti, che vengono riassunti in quello dell’obbedienza, si affiancano anche la “conversio morum” (cioè lo spirito di continua conversione al Vangelo) e la “stabilitas” (il dimorare per sempre in monastero all’interno di questa famiglia). Il rito della professione solenne si presenta come “consacrazione monastica” definitiva, con ciò sottolineando che quel che pone nello stato religioso di monaco, non è tanto l’atto con cui l’uomo si professa tale, ma piuttosto un intervento consacratorio divino. La Fraternità Monastica di Ruviano è composta da fratelli che hanno scelto di vivere nel celibato e nella vita comune secondo la tradizione monastica, per essere al servizio della Chiesa locale e della Chiesa tutta nell'offrire possibilità di silenzio, di preghiera e soprattutto di ascolto della Parola di Dio. Nata da una lunga ed intensa ricerca dei suoi iniziatori, - che li ha portati all'incontro con la Comunità Monastica di Bose e con il suo Priore Enzo Bianchi, e soprattutto dall’incontro con due Monasteri benedettini, quello di S. Marie de la Pierre qui Vire in Francia e quello con il Monastero di Noci (Ba) -, la sua peculiarità che è pure la ragion d'essere di questa nuova forma di vita monastica è quella di un’attenzione primaria al primo annuncio della fede rivolto a giovani ed adulti. La comunità si pone, quindi, al servizio della Parola in ritiri, giornate di spiritualità e nella direzione spirituale. Per questo la comunità riserva gran parte del suo tempo e delle sue energie allo "studio", inteso come ricerca incessante di quella Verità che, sola, può essere via di piena umanizzazione dell'uomo! Per esprimere l'esigenza di radicamento nella più che millenaria tradizione monastica della Chiesa, specie benedettina, si è scelto di dedicare il nascente Monastero a San Roberto di Molesme (1028 ca. – 1111), iniziatore della riforma di Citeaux, uomo di Dio ribelle ad ogni mediocrità, capace, come dice il profeta (Ez 22,30), di ergersi sulla breccia “per difendere la città” e di una vita di totale obbedienza alla volontà di Dio, una vita totalmente consegnata al Signore e alla sua Chiesa.
Pietro Rossi