01 maggio 2020

UN PRIMO MAGGIO IN TEMPO DI EMERGENZA COVID IN ATTESA DELLA FASE 2.


PIEDIMONTE MATESE – E’ stato un primo maggio particolare quello di oggi senza le tradizionali feste di piazza, tra rassegnazione e speranza, con lo sguardo ad un futuro incerto per tanti lavoratori che non sanno se riusciranno a riprendere il lavoro o se li aspetta il dramma della disoccupazione con tutte le conseguenze- sul piano familiare, sociale, personale – che ne derivano. Una cosa è certa bisogna andare avanti anche senza la festa del primo maggio e senza dimenticare che ci ricorda le lotte di chi ci ha preceduto, dando dignità e diritti ai lavoratori e ricordando che senza lavoro non c’è futuro né progresso. Mentre aspettiamo la ripartenza dell’economia e la Fase 2 che prevede la graduale riapertura delle imprese con la ripresa del lavoro abbiamo chiesto alla dott.ssa Sonia Palmeri (nella foto) Assessore Regionale del Lavoro cosa pensa del lavoro in questo nuovo scenario. Mi chiedete cosa penso sul Lavoro: ripenso a tutte le vertenze che ho vissuto in questi anni, bracci di ferro interminabili per salvare l'occupazione e supportare le aziende in queste decisioni; penso alle lettere entusiaste di tantissimi giovani che grazie alle nostre misure hanno trovato un lavoro; penso alle lacrime di tante mamme e tanti padri sul punto di perderlo il lavoro; penso al duro lavoro delle forze dell'ordine, ai nostri angeli che ne rimangono vittime ed a tutte le vittime e gli infortunati sul lavoro; penso a tutti i lavoratori della sanità, diretti ed indiretti, che vivono con timore e coraggio le loro giornate; penso a chi lavora nei campi, a chi esce all'alba per andare a pescare, ai camionisti, agli ambulanti, agli operai che lavorano sulle autostrade, li ammiro molto; penso alle nostre attività commerciali, piccole e grandi, che tengono duro e si fanno strada nella concorrenza più spietata ; penso agli agonisti, ai lavoratori dello spettacolo e della cultura, agli operatori del turismo; penso agli artigiani, che con le loro mani ci regalano unicità e identificazione. E penso a tanti e tanti altri lavoratori. Storie di vita, di impegno, di tenacia, che debbono essere supportate ancora di più a tutti i livelli. Credo però che abbiamo compreso di essere proprio un grande popolo, serio e consapevole. Un popolo di lavoratori che aspetta solo di poter tornare a produrre sviluppo e progresso per la propria regione. Lo faremo presto, tutti insieme, ed io sono orgogliosa di essere con Voi.”
Pietro Rossi