Milano – La Distribuzione Moderna è già impegnata
nel campo della sostenibilità ambientale e sociale e sta sviluppando nuovi
progetti. Il 60% dei Gruppi della Distribuzione, un dato molto maggiore
rispetto alla media nazionale, riconosce come strategica la sostenibilità, con
obiettivi principali come la riduzione della plastica, la diminuzione delle
emissioni, la tutela del benessere animale, la tracciabilità della filiera nei
prodotti a Marca del Distributore (MDD). E’ quanto emerso oggi nella conferenza stampa in cui The European House –
Ambrosetti e Associazione Distribuzione Moderna (ADM) hanno anticipato i
messaggi chiave del position paper “Il contributo della Marca del
Distributore alla sfida dello Sviluppo Sostenibile e del Paese” che verrà
presentato nel corso del Convegno di apertura della fiera MarcabyBolognaFiere,
che si terrà a Bologna il 15 gennaio 2020. Il documento presenta 10 messaggi chiave che definiscono la sostenibilità e
la Responsabilità Sociale d’Impresa per la GDO e, in particolare, nell’ambito
della Marca del Distributore. I risultati illustrati nello studio emergono da
interviste a Business Leader e da due survey, una ai Vertici
della Distribuzione (che rappresentano 84% del fatturato del settore), l’altra
alle aziende fornitrici della Distribuzione con un fatturato inferiore a 150
milioni di Euro, integrate dall’analisi dei bilanci di un campione di 415
aziende partner della Marca del Distributore. La sostenibilità nella GDO è un dato di
fatto. Già oggi, ad esempio, il supermercato medio sta sistematicamente riducendo
i consumi di energia elettrica (-30% dal 2005 al 2017 e -2,9% nel 2018) e il
consumo di acqua (112 milioni di litri in meno all’anno); ha inoltre aumentato
il recupero di eccedenze alimentari attraverso donazioni di 6 volte negli
ultimi 7 anni. Il maggior dinamismo nel campo della sostenibilità si evidenzia nei
prodotti a Marca del Distributore, un settore che vale 10,8 miliardi di
fatturato nel 2019 e il cui sviluppo negli ultimi 16 anni spiega l’80% della
crescita realizzata nello stesso periodo dall’intera industria alimentare nel
mercato domestico. Una sostenibilità che si evidenzia non solo nei prodotti, che si mostrano
sempre più vicini alle nuove esigenze dei consumatori, ma soprattutto nella
filiera alimentata dai prodotti della MDD: l’analisi dei bilanci del campione
rappresentativo delle aziende fornitrici della MDD negli ultimi 6 anni dimostra
che queste ultime hanno performance economiche, occupazionali e reddituali
migliori delle altre aziende del settore alimentare. Una performance che
aumenta al crescere della quota di fatturato generato con la Marca del
Distributore, a dimostrazione di quanto la MDD sia in grado di dare un impulso
positivo a tutto l’indotto che coinvolge. A dimostrazione dell’ampiezza e dell’intensità con la quale vengono
perseguiti gli obiettivi di sostenibilità in relazione alla MDD, quest’ultima
risulta dallo studio di The European House – Ambrosetti uno dei pochi settori
che impattano, direttamente o indirettamente, su tutti i 17 Sustainable
Development Goal (SDG) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Ma cos’è sostenibilità per la GDO
attraverso la MDD? ADM ha individuato una propria definizione, condivisa con
The European House - Ambrosetti: esprime la volontà di essere di indirizzo per
lo sviluppo sostenibile del Paese, di avere rapporti costruttivi con i
fornitori per metterli nella condizione di fare investimenti in logica di
sostenibilità, con la finalità di divenire essi stessi più sostenibili e di
offrire prodotti coerenti con le nuove esigenze dei consumatori, generando in
questo modo una filiera responsabile e attivando un circolo virtuoso da cui
tutti, imprese, cittadini e società, traggano beneficio. La relazione con i fornitori è quindi la
chiave di volta per la sostenibilità della Marca del Distributore. Per questo
non saranno più definiti “copacker” ma “MDD partner”. Una questione solo
apparentemente semantica, ma in realtà di sostanza. Perché è di autentica
partnership che stiamo parlando, finalizzata al successo di entrambe le parti
per portare vantaggi al consumatore. “La Marca del Distributore esprime da tempo immagine, posizionamento e
valori dell’insegna che rappresenta – ha dichiarato Giorgio
Santambrogio, Presidente di ADM e AD del Gruppo VéGé - creando in
questo modo un forte legame con il consumatore che vi si rivolge con fiducia e
regolarità. Il grande lavoro che tutte le imprese distributive
stanno svolgendo sul tema della sostenibilità rafforza questo rapporto.
Entrambi i soggetti, MDD e clienti, si trovano infatti allineati nella ricerca
di condizioni, sia di produzione che di consumo, che guardino a un futuro
migliore, più a misura d’uomo e rivolto alla tutela dell’ambiente. E’ così che
possiamo gettare le basi per indirizzare l’intero Paese verso uno sviluppo
sostenibile”. “La Marca del Distributore ha un ruolo attivo di «educatore» e «garante»
della sostenibilità verso il consumatore, al quale offre una risposta concreta
alla crescente richiesta di sostenibilità, a prezzi accessibili. - dichiara Valerio De Molli, Managing Partner e CEO di The
European House – Ambrosetti - Secondo le nostre stime, i prodotti a
Marca del Distributore hanno consentito di risparmiare 2,8 miliardi di Euro
all’anno, circa il 50% delle risorse stanziate per il reddito di cittadinanza
nel 2019. Ha inoltre un ruolo di leadership, indirizzo e stimolo verso le 1.500
aziende partner della MDD. Le analisi da noi condotte mettono in evidenza come
queste ultime abbiano performance economiche, occupazionali e reddituali
migliori delle altre aziende del settore alimentare e incrementali al crescere
della quota di fatturato generato tramite Marca del Distributore. Inoltre, al
crescere della loro collaborazione con la GDO, mostrano maggiori riduzioni nei
consumi energetici, nelle emissioni climalteranti e negli sprechi alimentari”. Sostenibilità e rapporti della
Distribuzione Moderna con industria ed agricoltura saranno al centro del
Convegno di apertura di MarcabyBolognaFiere del 15 gennaio a Bologna. Qui
esperti e rappresentanti della Distribuzione Moderna e delle Istituzioni
commenteranno il position paper di The European House-Ambrosetti, che verrà
illustrato nella sua interezza.
Pietro Rossi