PIEDIMONTE MATESE - La prima conviviale del neo
Presidente Venditti, (dopo la consegna
della Campana , simbolo della guida della Presidenza, svoltasi nel mese di giugno nei locali di Villa Turrita) , si
terrà venerdì 22 settembre nella
bellissima location del Convento di S. Maria Occorrevole, più comunemente
conosciuto come S. Pasquale. Luogo fascinoso,
che invita alla preghiera e alla meditazione ma che si infiamma, una
volta all’anno, in occasione della Festa di S. Giovan Giuseppe della Croce a
cui fanno da cornice orante i numerosi pellegrini dell’Isola Verde. Merito del
nostro tesoriere ,Pasqualino Terracciano che da tempo parlava della conviviale
a S. Pasquale e del nostro Presidente , Guglielmo Venditti, che ha supportato
l’evento. Il nostro segretario Francesco Pace ha diramato il seguente avviso,
avvertendo della conviviale: venerdì 22 settembre alle ore 18 e 45, nella
suggestiva cornice del Convento Francescano di Santa Maria Occorrevole, verremo
accolti da padre Gennaro (padre guardiano del convento) seguirà alle ore 20 la
Conviviale nei locali del Convento . Dopo il saluto del presidente rivolto alle
gentili signore, agli ospiti e tutti i soci del Club padre Gennaro svolgerà una
relazione sul tema della Pace. Nella mia
memoria affiorano i ricordi mai sopiti delle serate passate in compagnia degli
altri rotariani nei numerosi caminetti del nostro Rotary Club a discutere di
programmi futuri. Rare volte vi abbiamo tenuta la conviviale nel lunghissimo,
ampio corridoio che attraversa tutta la lunghezza del Convento. I caminetti si svolgevano in una
delle salette a pianoterra con vista sull’ampia vallata. Era bello, anche
d’inverno, chiacchierare al calduccio del camino mentre si spandeva il profumo
della cucina poco lontana. Non credo che le cose siano cambiate. Sicuramente
ritroveremo il lungo corridoio, non più le salette occupate dai villeggianti,
la stessa atmosfera di preghiera, il saluto gentile dei numerosi monaci. Sarà,
per moltissimi di noi, una grande rimpatriata e un meraviglioso tuffo nel
passato. Mi piace riportare le le
notizie sull'origine del santuario che è legata ad una tradizione popolare che
vuole che, in un sabato di Quaresima del 1436, un pastore del luogo ritrovasse
una sua pecorella smarrita inginocchiata davanti all'immagine della Vergine,
dipinta su un muro. La notizia si
diffuse rapidamente per il paese e una folla di fedeli e curiosi salì sulle
balze del M. Muto decidendo, di lì a poco, di erigere un tempio alla Vergine
Maria. All'origine era solamente l'abside con l'affresco della Madonna a braccia
aperte protetta dal Dio Pancreator. Durante il Rinascimento all'abside fu unita
la chiesa attuale e durante il '600 vi si aggiunsero accorgimenti
architettonici in stile barocco, che furono eliminati nei restauri del 1934
ritornando, così, allo stile originario. L'ingresso possiede un lineare portale in travertino, mentre all'interno si può
notare un pregevole coro ligneo e nelle cappelle laterali i vari santi
francescani: San Francesco, San Pasquale Baylon, San Giovan Giuseppe. E ancora
lapidi funerarie di nobili locali tra le quali spicca quella della famiglia Sanseverino. Ma
il vero centro di interesse rimane l'abside, dichiarata Monumento Nazionale
nel 1926. il mistico S. Giovan Giuseppe della Croce, al secolo Carlo Gaetano
Calosirto, nacque ad Ischia il 15 agosto
1654; fin da piccolo apprezzò il gusto della meditazione. Novizio a Piedimonte, il
18 settembre 1677 fu ordinato sacerdote nella chiesa di S. Maria. Fu per anni
il Maestro dei novizi. Durante la sua permanenza ed anche dopo la sua morte
l'eremo bianco di San Pasquale fu un vero faro della spiritualità. Numerosi
sono i prodigi fatti da S. Giovan Giuseppe della Croce che si tramandano nei
secoli, tra i tanti ricordiamo: il ritrovamento del pane fuori la porta del convento
in una notte d'inverno; l'essersi
tempestivamente allontanato, dietro invito di una misteriosa voce, dal
luogo dove cadde un grosso macigno; l'ingrossamento enorme di un piccolo pane
crocesegnato donato ai frati per elemosina; un vino guasto dato in carità e
trovato inaspettatamente dolce; i frati che trovano S. Giovan Giuseppe della
Croce sollevato da terra in estasi; la conversione, ad opera del santo,
della N.D. Cecilia Acquaviva di Atri, duchessa di Laurenzana e signora di
Piedimonte, che dopo una vita dissipata si trasformò in una umile serva dei
religiosi e della povera gente. Dopo aver trascorso una vita nei salotti
mondani dove era stata sempre servita, a sua volta servì scalza i frati e i
muratori della Solitudine. Morì tra dolori atroci, fra le benedizioni del
popolo.
Nicola Iannitti
Nicola Iannitti