05 dicembre 2015

SOCRATE IMMAGINARIO CON LA COMPAGNIA ERNESTO CUNTO IN SCENA AD ALIFE

ALIFE - Il cartellone della 5° Rassegna Teatrale “Teatro d’Amatore” organizzata dall’Associazione Alifana Arteatro si è aperto ufficialmente domenica 25 novembre 2015 con la serata di gala, primo evento in calendario che come ogni anno regala musica, teatro e comicità.Quest’anno la rassegna si avvale del patrocinio della UILT, Unione Italiana Libero Teatro, che promuove e sviluppa festival e rassegne e che collaborando con l’Associazione Alifana Arteatro permette di rendere l’evento teatrale ancora più interessante proponendo spettacoli e compagnie che riescono coniugare le diverse esigenze di un pubblico oramai affezionatissimo. Domenica 6 dicembre alle ore 20.00 presso l’Auditorium dell’IPIA di Alife, andrà in scena la prima commedia dal titolo “SOCRATE IMMAGINARIO” della compagnia di ERNESTO CUNTO, un nome già grandemente conosciuto al pubblico della rassegna per le sue partecipazioni passate ma soprattutto perché si è sempre rivelato un attore istrionico, brillante e dalle mille risate.  L’opera che presenta da regista ma soprattutto da protagonista, è una commedia in due atti liberamente tratta dall’opera buffa di Giovan Battista Lorenzi scritta nel 1769. L'opera racconta la follia di un ricco possidente di provincia, Don Saverio, che si crede Socrate. La moglie, di carattere imperioso e manesca, esasperata dalla pazzia del marito, prende l'abitudine di picchiarlo, così come faceva la vera moglie di Socrate antico, Santippe. Don Saverio promuove al grado di filosofo il suo barbiere di fiducia, Mastro Antonio, che diventa così Platone. Il folle Saverio, proclamatosi Socrate II, segue scrupolosamente la biografia del vero filosofo con l'aiuto del suo cuoco, che egli ha promosso a Simia, pensatore greco della scuola socratica. Fino a quando la tragedia si risolverà in un lieto fine e il Socrate immaginario, bevuto un sonnifero al posto della cicuta, si risveglierà riacquistando il senno perduto.  È importante sottolineare che l'opera rappresentava una fervente polemica nei confronti della cultura napoletana dell'epoca. L'indirizzo culturale era principalmente costruito sulla venerazione degli antichi, tuttavia non si studiava il mondo classico ma semplicemente lo si imitava! In questa riduzione in prosa, è stato eliminato il verso in rima, che aveva ragione di esistere solo in funzione della musica e l'azione è stata ambientata in un agreste primo Novecento. Ciò ha reso il testo più agile, godibile, cercando di far risaltare maggiormente la natura spontanea ed autentica della comicità partenopea.
Pietro Rossi