Maria Salerno |
BELLONA - Nonostante i nostri molteplici
impegni siamo riusciti a trovare il tempo per visitare lo studio-laboratorio
della pittrice bellonese Maria Salerno, un’artista che, con le sue opere,
riscuote sempre lusinghieri consensi da parte del pubblico e della critica. La
maestra era al lavoro tutta presa e ispirata a completare uno dei suoi ultimi
lavori. La nostra visita era doverosa per ammirare in anteprima le opere che
saranno esposte nei giorni 11, 12 e 13 dicembre p.v., durante la personale di
pittura che si potrà visitare presso il Centro Sociale Agorà in viale Kennedy
di Vitulazio. L’ingresso e dalle ore 17,30. La mostra è molto attesa ed
interessante tanto che l’Amministrazione Comunale di Vitulazio ha dato la
propria disponibilità per una fattiva collaborazione. Maria Salerno con la sue
opere esprime un certo sapore di bellezza, e di significato, offrendo
all’ammiratore una visione che si prospetta all’infinito. Eppure, Maria
Salerno, nonostante la sua immensa bravura, con la modestia che la distingue,
non ama definirsi una pittrice né tanto meno un’artista, ma semplicemente una
persona che si diverte a mescolare i colori e, con l'ausilio dei pennelli, li
avvicina per delineare un soggetto e, come tutti coloro che si interessano
d'arte, nutre una morbosa gelosia verso le sue opere. Maria, siamo certi che
anche questa tua mostra sarà un successo che aprono un mondo nuovo al cospetto
di suo grande maestro. Una cordiale stretta di mano concludeva la nostra
visita, mentre la giovane Rita esprimeva tutta la sua meraviglia con un suo
significativo giudizio che riportiamo: Incontrare Andrea Olivieri significa
accostarsi ad un’anima che palpita dietro una tela bianca prima che il pennello
ne segni la storia. Olivieri è un artista sensibilissimo, umile, ed
estremamente disposto al dialogo con chiunque voglia avvicinarsi al
meraviglioso mondo della pittura. Del maestro colpisce la sensibilità del suo
sguardo, trasferita magistralmente ai pennelli e da essi sulla tela. Il
sentimento e la riflessione sul dolore umano si tingono di colore, si fondono
ed invadono, con linee armoniose, il bianco supporto ed emergono iridescenti
cromie ravvivate da piccoli tocchi di luce. E mentre si cerca il significato,
continua Rita Fusco, dall’intricata trama cromatica emerge e cattura uno
sguardo profondo o un orizzonte visto come punto di incontro e fusione tra l’intima
lacerazione e la speranza di una riconciliazione tra le innumerevoli forme dell’animo
umano. E’ una produzione vastissima quella di Olivieri che ha trovato riscontro
presso il pubblico e gli intenditori a livello nazionale ed internazionale,
segnata da esposizioni, mostre, premi e riconoscimenti. E’ possibile imbattersi
nel volto di una Vergine dalla bellezza cinquecentesca o nel nudo di una
giovane donna che, con grazia, sfila dal corpo una serica camicia dietro la
quale si cela la sua candida bellezza. Le opere del maestro Olivieri vanno
vissute più che viste, sentite più che guardate, ascoltate più che parlate e,
per noi giovani bellonesi, è un grande onore avere tra i concittadini un grande
maestro di arte e di vita. Conclude ammirata Rita Fusco.
Franco Falco