Vincenzo Cappello |
PIEDIMONTE
MATESE - Approda anche nel
Consiglio Comunale di Piedimonte Matese la discussa vicenda del biodigestore
anaerobico progettato dalla General Construction per la zona industriale di
Alife, una questione che da settimane continua a tenere banco in tutto il
comprensorio, e a coinvolgere le istituzioni locali in una protesta volta a
difendere la bontà della terra da rischi di qualsiasi natura. Tra i punti
all’ordine del giorno dell’Assise convocata per il giorno martedì 10 marzo,
alle ore 16.00, c’è proprio quello relativo alla discussione di questo progetto
che sta suscitando preoccupazione nel Matese, tanto da aver visto la luce di un
Comitato deciso a farsi portavoce del disappunto dei cittadini e chiedendo il
supporto dei centri limitrofi. Dopo le deliberazioni adottate dalla Parco del
Matese (assemblea del 27 febbraio) e dal Consiglio della Comunità Montana (riunione
del 4 marzo) per manifestare contrarietà all’impianto, ora è il Comune di
Piedimonte a sposare la causa e portare la faccenda direttamente in Consiglio
Comunale per un dibattito condiviso e per ribadire, come già sostenuto dal
sindaco Vincenzo Cappello, l’opposizione a una struttura per il trattamento dei
rifiuti organici di dimensioni eccessive rispetto alle esigenze dei comuni
matesini. “Dopo aver preso parte agli incontri istituzionali che hanno avuto luogo
per discutere di questa faccenda molto sentita da amministratori e cittadini, e
a seguito della Conferenza dei capigruppo, il nostro Comune si appresta a pronunciarsi
ufficialmente in merito e a formalizzare il suo ‘no’ – dice il sindaco
Cappello – Si discuterà inoltre circa la
necessità di aderire all’idea scaturita dall’ultimo incontro in Comunità
Montana per far nascere una commissione di studio composta da professionisti
del settore e rappresentanti delle istituzioni e di associazioni ambientaliste,
per rafforzare le motivazioni del ‘no’, e pure per cercare di individuare la
migliore alternativa a un impianto di grandi dimensioni come quello progettato
per Alife, così che i 17 comuni della Comunità Montana possano trovare la loro
indipendenza per lo smaltimento dei rifiuti organici attraverso soluzioni più
adeguate al territorio, perché, riflettendo anche su quanto affermato dal
sindaco Cimmino di San Tammaro, piuttosto che delegare ad altri lo smaltimento
dei nostri rifiuti, bisogna cominciare a prendersi la responsabilità di farlo
in forma autonoma”.