Dopo la presentazione ufficiale del
Comitato, accolta con adesioni e consensi (noi speriamo con convinzione e reale
presa di coscienza), ci si presenta all’opinione pubblica con il primo
appuntamento ufficiale, sempre, almeno per ora, sul territorio molisano, ma
questa volta nel capoluogo di regione. Infatti, venerdì 6 dicembre alle ore 16.30, presso la sala conferenze dell’Osservatorio Molisano sulla
Legalità(OML)-Terzo Spazio, in via Mazzini, 38/A a Campobasso, ospiteremo la
giornalista-scrittrice Lucia navone, autrice del volume “Il sole, le ali e la
civetta”,(Energie rinnovabili, la mangiatoia
perfetta per imprenditori senza scrupoli, sottobosco politico e malavita organizzata).
Da
una recensione di Simona Mirata: “L’inchiesta ha un sottotitolo esplicito:
“energie rinnovabili, la mangiatoia perfetta per imprenditori senza scrupoli,
sottobosco politico e malavita organizzata”. In fila fatti di cronaca,
inchieste giudiziarie, storie e testimonianze di chi con le rinnovabili e il
fotovoltaico ha avuto a che fare e poi si è “scottato”. La Navone mostra
un’Italia che non è stata capace di far partire un’industria del settore per
sviluppare l’indotto e diventare competitiva all’estero. Il nostro paese è a
livello europeo quello con le bollette più care. E nonostante questo, i
consumatori italiani continueranno, per almeno vent’anni, a finanziare le
energie rinnovabili. Ancora una volta una storia emblematica: quello che
avrebbe potuto essere e non è stato. Certo per colpa della criminalità
organizzata che sul business ha messo le mani. Ma anche a causa di un male
tutto italiano, quello della troppa burocrazia. Un libro per andare a fondo e
aprire gli occhi”.
Intervengono con
l’autrice, Emilio Izzo, cofondatore e
portavoce del Comitato Molise, Abruzzo, Lazio, Campania contro le camorre e Nicola Frenza, presidente dell’Osservatorio Molisano sulla Legalità. Modera Mariateresa Di Lallo, giornalista del Settimanale del Molise e
informamolise.com. Superfluo sottolineare l’importanza dell’appuntamento ed il
particolare significato dell’argomento per la nostra terra, per quello che
l’eolico selvaggio ha tristemente rappresentato e che ha spinto numerose
associazioni a scendere in campo per scongiurare l’approdo di altre sconcezze a
danno del paesaggio e di aree archeologiche e storiche come Altilia di Sepino,
Pietrabbondante e Matrice. La giornata sarà oltremodo utile per intercettare e
raccogliere altre adesioni al Comitato seguendo la scia positiva registrata in
questi giorni.
Dal 12 settembre in libreria, “Il sole, le ali e la
civetta”, un’inchiesta sul mondo delle energie rinnovabili. Una storia che
cerca di spiegare, attraverso l’analisi dei fatti, perché l’Italia ha perso una
grande occasione anche in un nuovo settore, senza possibilità di ritorno,
almeno a breve.
“Il buio stava calando intorno a
loro e Gian Maria iniziava ad avere paura. I camion se ne erano andati e anche
gli ultimi operai avevano terminato il turno. Sentì un brivido lungo la
schiena. Sapeva di essere andato oltre e che indietro non sarebbe più potuto
tornare. I soldi veri stavano finalmente arrivando e per lui anche il merito di
essere riuscito a far partire un progetto così importante”.
Episodi di fiction si alternano alla ricostruzione
giornalistica per cercare di fare luce, per la prima volta, su come sono andate
le cose in Italia sul fronte delle energie rinnovabili. Per anni siamo stati il
paese del Bengodi grazie agli incentivi più alti del mondo ma, come raccontano
le cronache giudiziarie, in molti casi l’unica cosa verde e pulita sono stati i
soldi dei cittadini. Un’inchiesta che, lontano da pregiudizi e assolutismi
ideologici, inizia con le prime eclatanti inchieste degli anni d’oro
dell’eolico, passa per l’Eldorado del solare e arriva ai giorni nostri con le
biomasse. Un settore dove per anni lo Stato italiano ha investito i miliardi
pagati dai consumatori via bolletta elettrica, garantendo ritorni stratosferici
a chi di soldi non ne aveva certo bisogno. Dal Nord al Sud dell’Italia politici
compiacenti hanno permesso che tutto ciò accadesse nella quasi totale
indifferenza, favorendo, oltre “ai soliti noti”, americani, tedeschi, cinesi e
russi. Al territorio, ai lavoratori e a molti imprenditori italiani sono
rimaste solo le briciole se non addirittura i fallimenti.
A farne le spese, oltre a loro, anche il paesaggio e,
soprattutto, le generazioni future. Un
euro speso male o rubato è un euro sottratto ai nostri figli ed è a loro che il
libro è dedicato, insieme ai tanti operai che, nella nuova economia verde,
hanno perso il posto di lavoro. E poiché ogni giornalista non è mai solo nel
proprio racconto, “Il sole, le ali e la civetta” raccoglie anche la
testimonianza diretta di “chi c’era” e ha vissuto gli anni del boom delle
rinnovabili.
“Vivere in un mondo
più pulito, dove poter decidere come utilizzare le risorse e quanto spendere, è
un sogno che non abbiamo il diritto di infrangere”, ha dichiarato Lucia
Navone, autrice del libro. “Soprattutto
abbiamo il dovere di chiedere e il diritto di sapere come i nostri soldi
vengono spesi e di insegnarlo ai nostri figli. Non possiamo scaricare su di
loro i nostri errori, né tantomeno far pagare i fenomeni di cui il libro
racconta. Proprio in questi giorni il
Ministro Flavio Zanonato ha proposto di introdurre dei bond per spostare nel
tempo l’onere su famiglie e imprese. 12 miliardi all’anno è il costo delle
rinnovabili e, se la proposta passerà, imprese e famiglie potranno spalmarlo su
un periodo più lungo facendo così diminuire l’onere annuale delle nostre
bollette che sono le più care d’Europa. Non dimentichiamo però che, secondo i
dati di Transparency, la corruzione in questo settore, ha già sottratto 900
milioni di euro. Ma non solo. La maggior parte delle inchieste giudiziarie sono
ancora in corso e le conseguenze dei fallimenti a catena stanno emergendo solo
ora”. “Il conto”, ha concluso
Lucia Navone, “rischia di essere ancor
più salato di quanto stimato fino ad oggi e, almeno di questo, non possiamo
gravare le generazioni future. Soprattutto poi, se come spesso succede, nessuno
se ne assumerà la responsabilità dal momento in cui, al “desco delle energie
pulite” si sono sfamati un po’ tutti. Anzi, il merito va soprattutto al Governo
Berlusconi che per anni ha invocato il ritorno al nucleare”.
L’autrice
Lucia Navone, giornalista, autrice ed esperta di
comunicazione ambientale. Titolare dello Studio Navone, ha curato la
comunicazione per importanti realtà associative e aziende del settore
rinnovabili. Per dieci anni ha curato le relazioni con i media per conto del
WWF Italia e oggi i suoi articoli sono ospitati su riviste del settore ambiente
ed energia. In passato ha collaborato con il settimanale Gioia e altre testate
femminili. Attraverso il suo blog, www.lucianavone.it, ha iniziato a raccogliere, tra i
primi, le storie di chi ha vissuto il boom delle rinnovabili, da cui il libro
ha preso ispirazione.
Isernia, 4 dicembre 2013
PER IL COMITATO
Emilio Izzo