La
Tunisia si conferma il paese del nord Africa più vicino a noi per le tradizioni
del nostro sud e a cui siamo legati da vincoli di antica amicizia. «L’incremento
del turismo è in ascesa - ha detto il Ministro del Turismo Tunisino, Jamel
Gamra - e rappresenta il 7% del PIL nazionale dove lavorano 400 mila persone. Il
nostro Paese attira da sempre un gran numero di turisti e l’obiettivo che
vogliamo raggiungere è di avere 10 milioni di turisti all’anno, uno per
ogni abitante, così da ritornare alle cifre di prima della Rivoluzione del
Gelsomino». Tunisi affascina immediatamente il visitatore con i suoi magnifici
palazzi antichi concentrati nella medina, il centro storico della città
arabo-musulmana. Case e palazzi principeschi negli ultimi anni sono diventati
alberghi di charme, ristoranti, sale da tè, gallerie d’ arte, atelier o
centri culturali. La Compagnia aerea Tunisair Express, collega lunedì,
mercoledì e venerdì l’aeroporto di Napoli - Capodichino a quello di
Tunisi - Cartagine con voli sempre pieni ed a prezzi competitivi che non
cambiano per tutto l’anno. La richiesta della destinazione Tunisia è in
costante crescita da parte dei turisti di casa nostra, dal momento che il
Paese, all’indomani del gennaio 2011, risulta tranquillo e sempre più
attraente per le ottime strutture alberghiere, il cui rapporto qualità/prezzo è
particolarmente conveniente, soprattutto in bassa stagione, considerando che si
tende ad allungare la stagione estiva con offerte allettanti. A
rassicurare ancora una volta i vacanzieri del nostro Paese è stato il Ministro
del Turismo, Jamel Gamra, che tra i punti principali del suo piano di azione mette
al primo posto la sicurezza e a seguire l’ambiente, la qualità
dell’offerta e la promozione. «La sicurezza è un punto fondamentale -
egli ha detto - sia per noi che per i turisti e vogliamo ribadire che, anche
se c’è stata una rivoluzione, siamo sulla linea di costruzione di una
nuova Tunisia democratica, dal momento che la prima regola della democrazia è
il rispetto l’uno dell’altro». Il Ministro intende coinvolgere le
municipalità e le comunità locali per la pulizia delle spiagge e dei siti
archeologici, nonché punta a migliorare la qualità dei servizi offerti per una
sempre più incisiva promozione dell’immagine turistica della Tunisia che
da cinquanta anni investe nel settore. Tunisi può vantare con i suoi 270 ettari
la medina più grande, la più popolosa con i suoi centomila abitanti e meglio
conservata del Nord Africa. Le famiglie borghesi, che abbandonarono negli anni
Sessanta la città vecchia per i quartieri residenziali, sono ritornate e
contribuiscono alla salvaguardia della medina dal punto di vista
socio-culturale. C’è anche un pezzetto della nostra Sicilia, nella
medina. Nei pressi del souk delle erbe, nel palazzo Dar Bach Hamba, costruito
da dignitari religiosi e gestito oggi dalla fondazione Orestiadi di Gibellina (Trapani),
è collocato un museo permanente di arti decorative con lo scopo di valorizzare
la tradizione artigianale e artistica della Tunisia e della Sicilia. Per
l’Ambasciatore Raimondo De Cardona, da poco arrivato a Tunisi, dopo la fase
di transizione ancora complessa che attraversa la Tunisia, c’è da
approfondire in questi prossimi mesi le aspettative della collettività
italiana, operosa e ricca di storia, che risiede nel Paese. « Intanto noi
continueremo ad investire sui molti tratti che accomunano l’Italia alla
Tunisia - egli ha affermato - e in particolare sulla raggiunta comunanza di
valori democratici, pronti a dare il nostro contributo anche all’interno
del più ampio quadro dell’Unione Europea. L’Italia gode in Tunisia
di un capitale di simpatia che occorre continuare ad alimentare». Per la
Tunisia è prioritario sviluppare il mercato italiano e non a caso il Ministro
del Turismo Gamra ha avuto a maggio a Roma un incontro con il nostro Ministro
per i Beni e le Attività Culturali, Massimo Bray, proprio per concordare le
azioni da seguire per promozionare congiuntamente lo sviluppo di un turismo
“triangolare” che porterà a visitare entrambe le bellezze storiche
di Roma e di Cartagine, attraverso pacchetti culturali combinati da presentare
nel 2015 a Milano in occasione dell’Expo. La cultura, dunque, marcia di
pari passo con il turismo. Un esempio di quanto c’è voglia di cultura, lo
si è visto il 14 gennaio, in occasione dei due anni dalla rivoluzione, allorquando
tanti visitatori hanno potuto visitare il Museo nazionale del Bardo, da poco
restaurato. Si tratta del museo archeologico più antico dell’Africa,
potendo contare sulla principale collezione di mosaici romani del mondo. Si
possono ammirare scene mitologiche, religiose, ludiche o riguardanti la vita
quotidiana, originate dalle sapienti mani di artisti africani. Tra questi
lavori spicca “Perseo libera Andromeda”, un mosaico che costituiva la
parte centrale di una sala di ricevimento di una villa romana ipogea del sito
archeologico di Bulla Regia; “Venere alla toilette” dove appare la
dea per metà nuda che regge in una mano i propri capelli e nell'altra uno specchio,
mentre due Amorini le portano una collana e dei gioielli. Ben collocato nella
nuova ala d’ingresso del museo è il “Trionfo di Nettuno” dove
al centro di un medaglione figura il dio Nettuno con in testa un’ aureola
che guida una quadriga trainata da quattro ippocampi. Si tratta di un immenso
pavimento di 140 metri quadrati proveniente dalla casa di Sorothus a Sousse.
Per quanto riguarda l’emblematico ritratto di Virgilio, che ascolta le
muse Clio e Melpomene, in atto di scrivere l’Eneide, questo stupendo mosaico
è posizionato a tutt’oggi nelle nuove sale. La bellezza del Palazzo del
Bardo, residenza ufficiale dei bey husseiniti, è tanto evidente che meriterebbe
di essere visitato anche se fosse privo delle sue collezioni. Naturalmente il
Museo del Bardo non è importante solo per i mosaici, perché al suo interno sono
custoditi reperti archeologici che raccontano la storia millenaria della
Tunisia. Da non perdere poi la visita di Cartagine, che fu fondata da una
principessa fenicia, Elyssa, soprannominata Didone. Il suo sito archeologico è
in parte ricoperto oggi da ville e giardini moderni, restando impregnato del
ricordo del suo glorioso passato attraverso le vestigia di una civiltà
raffinata che si distingueva per i traffici commerciali nel bacino del
Mediterraneo. Gli italiani che si recano in autunno nel nord della Tunisia, possono
andare alla scoperta del vasto patrimonio culturale, partendo da Cartagine per
spostarsi poi ai siti archeologici di: Dougga, El Djem, Boulla Regia, Sbeitla,
Utica. Il turista potrà naturalmente anche scegliere di rigenerare il corpo con
la talassoterapia nelle Spa degli alberghi, imperdibile è l’Angélite Spa del
“Regency” a La Marsa di Tunisi.
Per
quanti non vorranno rinunciare a godersi il mare e concedersi un relax salutare
sulle spiagge bianche del Paese, lo potranno fare a Tabarka, una delle perle
della costa nord della Tunisia, nota come costa del corallo. Si
tratta di un’apprezzata stazione balneare conosciuta proprio per la
lavorazione del corallo e per l’industria del sughero. Lungo il litorale
si alternano grandi picchi rocciosi e lunghe spiagge di sabbia fine. Per
l’ acqua trasparente e i suoi fondali mozzafiato è un vero paradiso per
gli appassionati di diving. Sul promontorio si staglia il forte di Tabarka, costruito
dai Genovesi nel XV secolo e dalla cui sommità si può ammirare un panorama
notevole, sempre che sarà possibile accedere ai bastioni, previo permesso da
chiedere al Commissariato del turismo regionale. La città di Tabarka, situata a
confini con l’Algeria, dispone di un aeroporto internazionale, dove fanno
scalo i voli della Tunisair. L’aeroporto di Tabarka in particolare ha una
capacità di trecentomila viaggiatori per anno, cosa questa che ha consentito lo
sviluppo turistico di tutta la costa su cui sono sorti alberghi di prestigiose
catene alberghiere. «Qui c’è una ricettività notevole con seimila posti
letto con strutture che vanno dall’una alle cinque stelle. Da noi - dice
Anouar Boukhari, commissario regionale del turismo di Tabarka e di Ain Draham
- si viene perché si ama la natura. Il futuro del turismo di questa città è
l’ambiente e vale la pena di scoprire anche l’entroterra e le
molteplici piante diffuse nella zona come quelle officinali, peraltro presenti
solo qui, e che attirano un gran numero di appassionati italiani di botanica». Ventisei
chilometri di coste di una bellezza incredibile hanno reso celebre questi
luoghi in tutto il mondo, sia per la diversità e la ricchezza dei paesaggi, sia
per il campo da golf a 18 buche, contornato da una foresta di eucalipti che
degrada dolcemente verso il mare. Il commissario Boukhari ci ha poi presentato
l’ interessante progetto “Tabarka Millennium”, che nei
prossimi anni porterà delle grosse novità a Tabarka senza stravolgere il suo
ambiente naturale. Esso si avvarrà di un finanziamento di privati di 250
milioni di euro per la ristrutturazione del porto, la costruzione di una zona
residenziale, che prevede anche un palazzo dei congressi con mille posti a
sedere, e la realizzazione di una zona industriale. Un po’ più a sud - ovest
Dougga, Patrimonio dell’Unesco, si erge da tempi immemori su una collina,
in quella che era una delle aree più importanti dell’antica Numidia. La
città, che conobbe la fase di splendore sotto il dominio cartaginese, è oggi uno
dei più importanti siti archeologici della Tunisia, con i suoi monumenti ben
conservati come: il Campidoglio, le terme di Licinio, la Piazza dei Venti, l’Anfiteatro,
l’arco di Alessandro, le mura numidiche, il Mausoleo di Massinissa ed il
tempio della triade capitolina. Ad accompagnarci è una guida, che da 45 anni conduce
i turisti, il quasi ottantenne Chemithi Moed Arbi, che ci ricorda come sia
stata meravigliosa questa città ai tempi dei Romani. Altro sito archeologico di
notevole interesse è quello antico di Bulla Regia. In questo sito sulla strada
che da Tabarka porta a Tunisi, sono da vedere le abitazioni romane ipogee e, in
particolare la Venere della casa di Amphitrite, mosaico bellissimo che si potrà
ammirare meglio versandovi sopra un po’ d’acqua così da poter
scoprire i vivaci colori originali. «Purtroppo dal ’72 - ci dice la
giovane guida Amel - sono fermi gli scavi anche se c’è un gruppo di
italiani e americani che lavorano qui dal 2009 per la conservazione di quanto è
stato ritrovato. Allo stato solo il 20% degli 80 ettari del sito di Bulla Regia
è visibile, il resto è tutto ancora da scavare».
Sarà in
questo prossimo mese di novembre presente alla Borsa Mediterranea del Turismo
Archeologico di Paestum, la Tunisia e la sua molteplice offerta di siti
archeologici. Per Abdel Malek Behiri, responsabile dell’Ente del Turismo
Tunisino per il Centro Sud Italia - sarà questa un’occasione importante «per
far conoscere i beni culturali tunisini a quanti vorranno cogliere al volo
questa possibilità di prolungare le vacanze, andando alla riscoperta del nostro
prestigioso passato».
La
Tunisia è dunque un Paese che fa sognare dove il cielo è sempre limpido ed
azzurro, dove si può scoprire l’eccezionale patrimonio culturale e le
tradizioni originarie, dove si possono apprezzare i paesaggi inondati di luce e
le meraviglie del mare. Un paese da vivere con la famiglia in tutta
tranquillità.
Harry di Prisco