 PIEDIMONTE MATESE - Nella mattinata odierna i giovani di “Prima 
l'Italia” dell'Alto Casertano, neo movimento dell'ex sindaco di Roma 
Gianni Alemanno, hanno manifestato a difesa del made in Italy. 
l'iniziativa si è svolta davanti agli istituti scolastici di Piedimonte 
Matese. "Abbiamo deciso di manifestare contro il “supermarket Italia” - 
dichiarano i giovani di Prima l'Italia – è infatti inaccettabile che le 
migliori aziende italiane vengano svendute a investitori esteri. Telecom
 è soltanto l'esempio l'ultimo di una serie di casi che non possono più 
essere ignorati. Il governo deve adottare misure volte allo sviluppo e 
alla tutela delle industrie italiane. E concludono: “la svendita delle 
nostre aziende è indice di un sistema industriale allo sbando, basti 
considerare che la disoccupazione giovanile è al 41%. O si prende 
coscienza della gravità della situazione, invertendo il trend negativo, 
investendo sulle imprese Italiane, riducendo il cuneo fiscale, ad 
esempio cancellando l'Irap, con maggiori sgravi fiscali sulle piccole e 
medie imprese per porre un freno alla delocalizzazione, oppure se non 
si interviene l'uscita dalla crisi sarà sempre più un miraggio lontano”.
PIEDIMONTE MATESE - Nella mattinata odierna i giovani di “Prima 
l'Italia” dell'Alto Casertano, neo movimento dell'ex sindaco di Roma 
Gianni Alemanno, hanno manifestato a difesa del made in Italy. 
l'iniziativa si è svolta davanti agli istituti scolastici di Piedimonte 
Matese. "Abbiamo deciso di manifestare contro il “supermarket Italia” - 
dichiarano i giovani di Prima l'Italia – è infatti inaccettabile che le 
migliori aziende italiane vengano svendute a investitori esteri. Telecom
 è soltanto l'esempio l'ultimo di una serie di casi che non possono più 
essere ignorati. Il governo deve adottare misure volte allo sviluppo e 
alla tutela delle industrie italiane. E concludono: “la svendita delle 
nostre aziende è indice di un sistema industriale allo sbando, basti 
considerare che la disoccupazione giovanile è al 41%. O si prende 
coscienza della gravità della situazione, invertendo il trend negativo, 
investendo sulle imprese Italiane, riducendo il cuneo fiscale, ad 
esempio cancellando l'Irap, con maggiori sgravi fiscali sulle piccole e 
medie imprese per porre un freno alla delocalizzazione, oppure se non 
si interviene l'uscita dalla crisi sarà sempre più un miraggio lontano”.
Pietro Rossi