PIEDIMONTE MATESE
– Il 12
ottobre, presso il Cotton Movie di Piedimonte Matese, avrà
luogo il V Convegno di
Medicina del Dolore nell’Alto Casertano, organizzato alla
Sezione Ambulatoriale e D.H. di terapia del dolore e cure palliative
dell’Ospedale civile AGP di Piedimonte Matese, con il patrocinio della
Presidenza del Consiglio dei Ministri e, tra gli altri
enti, del Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale della
diocesi di Alife-Caiazzo. Titolo del Convengo è “Dinamiche assistenziali nelle cure
palliative: La fase avanzata di malattia tra ospedale e domicilio“. Il paziente in stato avanzato di malattia, riferisce il Dott. Bennardo Di Matteo, richiede un
percorso di cura differenziato rispetto a
quello del malato con patologia acuta. Nella malattia cronica evolutiva,
neurologica, oncologica o cardiorespiratoria che sia, il livello assistenziale
è spesso domiciliare e richiede una forte integrazione fra diverse figure
specialistiche che si avvicendano nel piano terapeutico. In tale ambito occorre
identificare un contesto di cura, malattia-paziente-famiglia, unico e
inscindibile, per poi adottare un piano terapeutico mirato. Il trattamento del
dolore è fondamentale ma non è l’unica preoccupazione, anche perché sarebbe
fallimentare un approccio che non tenesse conto di tutte le componenti
psico-fisiche o cognitivo-emozionali del malato e della famiglia. La terapia sarà
polimodale e multimodale, più farmaci, più vie di somministrazioni, più
tecniche antalgiche e non solo, più specialisti uniti insieme in una visione
unica attorno al malato: l’equipe multidisciplinare. Questo incontro
scientifico vuole essere un anello di congiunzione tra la rinnovata cultura
sanitaria sulla malattia grave e il contesto globale di cura, tenendo in debito
conto che l’essere umano è unità inscindibile di corpo e anima. La società
intera deve sentirsi coinvolta, nessuno escluso; così il successo terapeutico
deve essere frutto di una equilibrata sintesi tra risorse scientifiche, anche
le più avanzate e il dovuto rispetto della dignità della vita fino all’ultimo
istante.
Pietro Rossi