On. Aldo Patriciello |
57 anni fa nella miniera di carbone
conosciuta come Bois du Cazier di Marcinelle, vicino Charleroi, in Belgio
perirono 262 minatori di cui 136 immigrati italiani. L’On. Aldo Patriciello
ricorda quella triste vicenda che colpì duramente la comunità italiana in
Belgio, le famiglie che si trasferirono negli anni ’50 in quel Paese alla
ricerca di un lavoro. “Desidero esprimere
la mia vicinanza alle famiglie delle vittime della tragedia di Marcinelle che,
a distanza di 57 anni, ancora oggi ricordiamo con profonda commozione per la
grave perdita che tutto il popolo italiano ebbe e per il significato sociale in
sé. Uomini che lavoravano alacremente nella miniera per mantenere la proprie
famiglie sia in Belgio che in Italia. L’8 agosto 1956 rappresenta una data
simbolo della storia dell’immigrazione italiana che, non solo in quel caso, ci
riporta agli immani sacrifici fatti dai nostri concittadini alla ricerca di un
lavoro in terra straniera. Una data che ancora oggi deve farci riflettere sui
temi dell’immigrazione, sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e sul lavoro
stesso; soprattutto per i giovani che oggi sono costretti a lasciare il loro Paese,
così come fatto 50 anni fa, per ricercare un lavoro adeguato alle loro facoltà
e dignitoso, un lavoro che in Italia oggi scarseggia e che non garantisce ai
nostri ragazzi il giusto sostentamento. Il diritto al lavoro sicuro sia nel
trovarlo che nelle condizioni è sacrosanto, per tutti, immigrati e non, e noi
dobbiamo impiegare tutte le nostre forze affinché i nostri giovani possano
realizzarsi nel loro Paese e garantire a coloro che vengono in Italia i loro
diritti. L’Unione Europea persegue tali obiettivi e supporta, in ogni modo,
l’innalzamento delle tutele all’occupazione giovanile e all’immigrazione. Nel
prossimo programma quadro 2014-2020 sono state predisposte ingenti somme per il
sostegno e la creazione di lavoro; è con la sinergia tra l’Istituzione europea
e quella italiana che possiamo adeguare il nostro Paese ai migliori standard
occupazionali e produttivi d’Europa”.