Franco Montone |
CASTELLO DEL MATESE. Sulle orme della bellissima
canzone di James Taylor a Castello del Matese il prossimo 24 luglio si
articolerà il Concerto che gli amici vogliono dedicare all’ex sindaco Franco Montone, l’Amico, il
Sindaco e uno dei personaggio simbolo di un paese “ Castello del Matese “ che
lo porterà sempre nel cuore. “ Il
rimpianto di aver perso un amico è come l’ombra, dice Luigi Fidanza, che a volte ci accompagna il nostro cammino ed è
più intenso se chi ci lascia, ha vissuto intensamente la propria esistenza … “ Quest’ombra che ci
fa ricordare i momenti vissuti ma soprattutto, quelli che non ci saranno, una
vita prematuramente andata via è anche
questo … il vuoto che lascia chi ci lascia che è proporzionato alla
grandezza e all’intensità della persona che ci ha lasciato. Si può amare il
proprio paese e Franco amava Castello del Matese, amava la gente, si augurava per tutti un futuro migliore
soprattutto per chi non aveva la possibilità di scelta, per quei bambini ai
quali la vita non ha risparmiato dolori e
sofferenze, da attore di cultura
credeva ed era sicuro che
l’istruzione, sia tecnica o
scientifica, potesse essere lo
strumento vincente della vita. Amara parafrase la realtà della vita con metafore e una che ripeteva spesso era quella
dell’istruzione e dell’importanza dell’istruzione ” all’affamato non dare il pesce ma imparagli a
pescare .. “ A volte anche il paese è troppo piccolo o è
troppo protettivo, questa protezione, e in quest’ambiente ovattato dove i
“ Cavatelli della Mamma “ finiscono per respingere ogni tentativo di ribellione
, Franco, per quanto possa essere stato
un estimatore dei cavati di nonna Carmela, ha sempre cercato di
contrastare, a diciotto anni alla
visita militare si presento con barba e cappello alla Lucio Dalla o da Professore di filosofia sia nelle scuole
dove ha insegnato, ma anche nella piazza
di Castello dove intere generazioni sono
cresciute più o meno bene. Franco nella sua breve esistenza, ha cercato di
vivere seguendo quelle che erano le sue idee, e questa sua forte caparbietà
l’ha portato a volte anche a soffrire o scontrarsi con gli altri nella
convinzione della sua ragionevolezza. Franco
era un estimatore di musica e il suo genere preferito era il Blues, musica di
ribellione, come lui si sentiva di essere, un genere di musica che è solo
musica ma anche espressione di una ribellione
quando i confini e le barriere erano sono insormontabili, gli amici
attraverso la musica vogliono ricordarlo Franco e pertanto sono
dati appuntamento il 24 luglio per un concerto per ricordare l’amico
e il fratello. Oltre le note del concerto per Franco nel 24 luglio ci sarà
anche un amico particolare e speciale di Franco, Romualdo
Rossi che sull’amicizia e sul nostro
ricordo nei prossimi duecento anni l’ha tradotto in opera letteraria nel suo
ultimo lavoro “ Il Silenzio “. Il
silenzio che va oltre la memoria e subentra nel ricordo, un ricordo di Franco
soprattutto per le prossime generazioni .
Pietro Rossi