Per
la stragrande maggioranza degli Italiani, i quali giustamente ritengono che
solo da un rinnovamento morale e profondo possa derivare una riforma vera
della politica e, quindi, dei meccanismi istituzionali e di governo, quella di
oggi è stata una giornata felice che induce ad un rinnovato ottimismo riguardo
al futuro della nazione. In effetti, al di là dello spessore umano,
professionale e morale di Piero Grasso e di Laura Boldrini, la speranza
che deriva dalla scelta delle due più importanti cariche istituzionali dopo il
Capo dello stato, viene dal fatto che i due neo presidenti rappresentano
- per la loro stessa vita - le due esigenze forse oggi più avvertite
dagli italiani onesti : quella della giustizia sociale e del rispetto della
legge. Il breve discorso di insediamento di Laura Boldrini ha dato il
senso politico e storico di come un rinnovamento "vero" e non
demagogico vada tenacemente perseguito, ovvero con il richiamo forte alla
difesa di quei diritti e di quei valori che proprio nell'aula di
Montecitorio furono sanciti nella Costituzione, con un richiamo forte e bello
alla irrinunziabile matrice antifascista della Repubblica. Ancor più forte
l'ansia di riportare l'attività politica ed istituzionale al servizio degli
"ultimi", di fare della politica motivo di impegno civile e non di
rendita parassitaria. Viene oggi spontaneo osservare come il
"rinnovamento" sia effettivo e positivo quando si muove non
"contro" ma "nelle" istituzioni e nei partiti. In
fondo sia la Boldrini che Grasso vengono direttamente dalla così detta
"società civile" e sono alla prima esperienza da parlamentari ma,
evidentemente, l'aver offerto con umiltà la propria esperienza e le
proprie idee, sopratutto operando una chiara scelta di campo, ha già dato
alla politica una prima opportunità. A Bersani va il riconoscimento di aver
saputo ribaltare un tavolo "bloccato" con una scelta (immaginiamo
anche con quali difficoltà interne al proprio partito) indubbiamente
di alto profilo e che assicura al parlamento ed al paese la guida
delle due camere affidata in mani sicure e prestigiose. E' giusto
chiedersi quanto avrebbe da guadagnare il PD se applicasse a tutti i
livelli ed anche in periferia questa capacità di includere e di scegliere il
meglio. A Grillo invece la difficoltà di spiegare al proprio elettorato, ma già
prima ai parlamentari del M5S, come si possa negare il voto - in base a quanto
strombazzato in tutte le piazze - a persone come Piero Grasso e Laura Boldrini,
con il rischio (immaginiamo la difficoltà dei senatori grillini siciliani) di
favorire la vittoria di Renato Schifani. A Monti la lezione che viene dal
fatto che la politica, quella vera alla quale il Professore non è avvezzo, non
può sempre privilegiare gli interessi di parte ai quali il Presidente
"tecnico" sembra essere molto legato, ma ogni tanto deve
"svegliarsi" e riprendere un cammino ci auguriamo felice. Infine
ci sembra giusto ricordare la Presidenza provvisoria del Senato affidata, quale
membro più anziano, ad Emilio Colombo, testimone e protagonista di una
stagione repubblicana incomparabile con quella attuale. Ebbene ci auguriamo che
il simbolico passaggio tra Colombo e Grasso sia foriero di scenari più felici. A
queste due belle figure, che hanno onorato ed amato il paese, gli auguri della
nostra associazione.