07 marzo 2013

GRAZZANISE: TREPIDANTE ATTESA DEL RESPONSO-CANCELLIERI Per gli aspiranti-sindaco Obiettivo 2015?



GRAZZANISE – La sensazione dominante, in paese, è quella di un imminente “capolinea”. Con il corredo tipico delle attese trepidanti. Quali saranno da “domani” in poi le sorti del Comune? Si andrà alle elezioni amministrative a fine maggio o verrà presto a definirsi lo sbocco che alcuni esponenti politici locali chiamano già “Obiettivo 2015”? La cittadinanza attende, col fiato sospeso, il Responso-Cancellieri, cioè la determinazione che il Ministero dell’Interno forse ha già assunto o sta per adottare sulla base della Proposta-Pagano finora nota soltanto a pochissimi addetti ai lavori. In altri termini, sono stati scartati, nell’Amministrazione comunale eletta dal popolo tre anni fa, i fattori che darebbero luogo alla nomina di una triade commissariale per diciotto mesi per presunte infiltrazioni della camorra oppure sono stati individuati ed opportunamente documentati? Certo, la gestione del commissario Ciaramella e del sub commissario Nero, dall’estate scorsa ad oggi, è stata percepita come “assolutamente transitoria” dalla gente: resta da stabilire se alla guida della macchina amministrativa torneranno un sindaco e dei consiglieri che il popolo sceglierà o tre commissari, come è avvenuto per ben due volte negli anni Novanta. Prima il team Provolo-Argirò-Sorbo (1992) e poi la terna Maddaloni-Vargas-Ciaramella (1997). Ormai è questione di giorni, se non di ore. La verità è alle porte. Le soluzioni-tampone di un commissariamento “transitorio”, già mal digerite fin dai primi mesi, ora appaiono di piombo alla maggior parte dei cittadini. Le emergenze si accavallano, meritano analisi ponderate e decisioni di lungo respiro, siano esse di carattere finanziario o di gestione della pianta organica comunale. Fra l’altro pendono situazioni di provvisorietà nell’area della Polizia municipale, di riconversione operativa in quella finanziaria, di stallo vero e proprio nell’area amministrativa (che da anni viaggia senza la responsabilità autonoma di vertice che nulla ha da spartire con la “reggenza” affidata alla segretaria comunale) e di “biforcazione” nel settore tecnico (ove si registrano due capiarea), nonché fermenti vari fra i quali primeggia il destino delle 19 unità lavorative sinora impegnate per la pulizia del paese. Elettorato e forze politiche aspettano lo sblocco dell’impasse. E, mentre il primo è fortemente interessato ad avere presto una guida serena ed autorevole a vantaggio di tutti, le seconde stanno per essere chiamate ad una seria prova di coerenza: si vada a votare fra meno di due mesi o fra più di un anno e mezzo, esse, per loro stessa natura, hanno da testimoniare l’attenzione e l’interpretazione dei bisogni della popolazione, impegnandosi a trovare risposte, a concorrere in sinergia per il giusto reperimento delle risorse, a cercare in Provincia, in Regione o al Governo, i varchi nei Progetti finanziabili. Ogni altro posizionamento (si chiami attendismo o rinvio, non importa) sarebbe il segno di un sostanziale bluff che gli elettori non si lasceranno passare impunemente sotto il naso.



 RAFFAELE RAIMONDO