PIEDIMONTE
MATESE. Una tornata elettorale, quella appena conclusasi, che
lascia l’amaro in bocca a molti. La situazione politica attuale che è venuta
fuori dalle urna non è certo rosea, alla Camera vince il centrosinistra di
misura con uno 0,36% risicatissimo, mentre al Senato vi è il più totale caos. L’ingovernabilità,
la nuova parola che aleggia per i media italiani, è lampante al Senato, dove
nessuno raggiunge la soglia per il premio di maggioranza. Un risultato che è
stato segnato fortemente dalla sfiducia dei cittadini che non sono andati a
votare, oltre un milione e 250 mila, dal gran numero di schede “annullate” e “bianche”
e dal voto di protesta che ha spostato i consensi verso candidati non “professionisti”
della politica. I partiti “tradizionali”
hanno pensato che la maggioranza degli italiani non potesse far altro che
pensarla come loro e quindi hanno dato tutto per scontato e si sono circondati
solo di amici, ignorando la "massa". Praticamente perdendo lo spirito
di ascolto che avevano i nostri "padri" si sono voluti inculcare
pensieri e convincere le persone senza mettersi mai in discussione. Nelle
opposte coalizioni politiche si è preferito non imparentarsi con idee
abbastanza simili anzi si è lottato contro i simili convinti di essere i
migliori ignorando che questo comportamento ha destabilizzato la gente, non ha
dato fiducia agli incerti i quali per essere convinti e votare avevano bisogno
di certezze, di persone che collaborassero al bene comune. Il Movimento Cinque Stelle
di Beppe Grillo, sulla scorta dell’esperienza in Sicilia questo lo ha capito e
la gente lo ha premiato. Risultato finale è
stato che molti politici erano convinti di saper trovare sempre le giuste soluzioni
poi
si sono sconfitti da soli. La situazione determinata dal risultato elettorale, come
ha ribadito anche il Cardinale Angelo Bagnasco a Genova, è un grande messaggio,
un serio messaggio per il mondo della politica, su cui bisognerà che i
responsabili, quindi gli interessati più diretti, riflettano seriamente.
Pietro Rossi