12 febbraio 2013

GRAZZANISE: TEAM DI STUDIO PER IL LAVORO NEL BASSO VOLTURNO.



GRAZZANISE – Giovanni Abbate, Teresa Cerchiello, Maurizio Di Puorto, Paolo Parente, Pina Picierno, Antonio Papa, Gerardo Rullo, Pasquale Raimondo, Rosaria Capacchione, Lucia Esposito, Camilla Sgambato, Stefano Graziano, Salvatore Russo e Ludovico Feole: questo, nell’ordine, il folto schieramento di relatori che - fra venerdì 8 febbraio (nella frazione Brezza) e domenica 10 (a Via Diaz, nel centro urbano) - si sono susseguiti in due riusciti incontri elettorali promossi dal Circolo “N.Jotti”. Al microfono, insomma, i candidati del PD al Parlamento ed alcuni militanti locali molto attivi nella “forte” fase attuale, malgrado la “situazione transitoria” del Circolo venutasi a determinare a gennaio con le dimissioni del coordinatore Roberto Parente. Molto puntuali le analisi prospettate al pubblico dei sostenitori bersaniani, degli ospiti di riguardo e dei semplici curiosi: dalla necessità civica di non disertare le urne il 24 e il 25 febbraio prossimo alla “storica” opportunità di votare la coalizione che vuole a Palazzo Chigi il Pierluigi (su tutto impegnato fuorché “a pettinar le bambole”), dall’urgenza di aprire una nuova stagione nel governo del Paese allo stato di degrado in cui si dibatte Grazzanise (Comune commissariato) e l’intera zona dei Mazzoni. Non a caso con una nota-stampa il Circolo PD ha rilevato la “straordinaria partecipazione dei cittadini del Comune di Grazzanise che nonostante la concomitanza della festività del Carnevale, nonché la tarda ora, hanno partecipato in maniera massiccia e calorosa all’evento”. Far meglio comprendere agli elettori che non andare a votare, in forma di protesta antipolitica senza alcun beneficio immediatamente tangibile, sarebbe “errore grave”; evidenziare che, in una fertile logica dell’alternanza, è arrivato il momento di lasciare in minoranza il centrodestra, ora assai maliziosamente frastagliato, che ha governato l’Italia negli ultimi anni, per fare spazio alla volontà riformatrice della coalizione PD-SEL; agevolare l’irrinunciabile recupero della credibilità del mondo politico italiano da un biennio messa dura prova come e più del tempo di Tangentopoli; orientarsi decisamente verso una progettazione economico-istituzionale dello sviluppo sostenibile nell’area del Basso Volturno che è rimasta la più abbandonata del casertano: ecco i quattro vettori sui quali gl’interventi ed i confronti si sono maggiormente misurati. E, mentre gli onorevoli Graziano e Picierno hanno argomentato facendo anche leva sulla loro pregressa esperienza parlamentare, dai nuovi candidati Capacchione, Esposito e Sgambato è venuta una spinta entusiasticamente proiettata nel senso di una profonda ristrutturazione delle strategie di lettura dei problemi del territorio e della ricerca di tutte le soluzioni possibili. Il lavoro: problema “number one” da affrontare. Lo ha ribadito con particolare forza il deputato Graziano. Di qui, ben oltre ogni mera propaganda elettorale, la proposta, emersa a conclusione del dibattito di domenica sera, di dar vita ad un “team di studio” col compito di tracciare, passo dopo passo, le linee-guida per un complessivo progetto di rilancio dell’occupazione nella pianura che va da Capua al mare, lungo la sp 333. Si partirebbe nel prossimo mese di marzo, proprio ad iniziativa del Circolo “N.Jotti” accedendo ad una serie di consulenze da chiedere ad economisti, sociologi, urbanisti e ad altri esperti pronti a raccogliere le istanze dei politici finalmente convinti che i processi di crescita sui diversi territori vanno individuati e accompagnati sistematicamente, senza populismi o demagogie di sorta, ma con l’intento di assicurare, soprattutto al pianeta-giovani, concrete opportunità di lavoro ricercabili, in via prioritaria, nelle preesistenti risorse naturali.
                                                                                                                    RAFFAELE RAIMONDO