on. Aldo Patriciello |
Una battaglia che gli eurodeputati
avevano iniziato già da tempo e, in particolare, fortemente sostenuta dall’on.
Aldo Patriciello il quale aveva presentato alla Commissione Europea una
interrogazione scritta con la quale richiedeva all’Istituzione comunitaria il
rispetto di tutte le 23 lingue ufficiali europee, anche nei concorsi destinati
a tutti gli Stati membri. “La battaglia è
stata vinta - afferma Patriciello - perché lo scorso 27 novembre la Corte di
Giustizia dell’Unione Europea ha stabilito che, sulla base di un ricorso
formulato dall’Italia, l’esclusiva pubblicazione in tre lingue (inglese,
francese e tedesco) dei bandi di concorso europei costituisce una
discriminazione fondata proprio sulla lingua. Il regime linguistico UE,
infatti, è basato su 23 lingue ufficiali e di lavoro delle Istituzioni, dunque
anche la Gazzetta Ufficiale dell’UE deve essere pubblicata in tutte queste
lingue al fine di dare il medesimo accesso ai bandi a tutti i cittadini
comunitari”. Il ricorso faceva riferimento ad un bando pubblicato qualche
tempo fa dalla Commissione per arruolare funzionari nel cui test preliminare di
accesso figurava come seconda lingua a scelta dei candidati solo inglese,
francese e tedesco attestando quanto la lingua italiana, così come le altre,
non sia considerata ‘lingua procedurale’. “La
problematica linguistica – continua Patriciello - non
riguarda solo i concorsi ma anche le altre attività del Parlamento Europeo.
Spesso, infatti, nella rete interna i documenti delle riunioni e di altri
incontri sono solo nelle tre lingue sopra citate. Per questo ho richiesto alla
Commissione, oltre all’introduzione di tutte le lingue nei concorsi, anche la
garanzia della pari rispettabilità alle 23 lingue ufficiali europee, offrendo
servizi di traduzione sia in occasione di riunioni, sia per i testi in materie
molto specifiche”.
Bruxelles,
Ufficio Stampa on. Aldo Patriciello