31 ottobre 2012

IL CIRCO SENZA ANIMALI.




CASERTA. Sono sgomenta, sbigottita nel vedere grandi rettili a breve distanza dalla poltrona dove siedo con la mia nipotina di sei anni.  C’è perfino un’anaconda che, è risaputo, potrebbe ingoiare un uomo in un solo boccone. La tengo stretta a me e indietreggiamo con la sedia. Un brutto spettacolo quello cui ieri ho assistito nella mia città, eppure Orfei è un nome famoso nel campo! Mi sono chiesta : “che ci faranno animali così pericolosi in un centro abitato?”. Le misure di sicurezza e di sorveglianza non sono mai troppe, perciò, credo sia giunto il momento di dire basta. Basta con le torture sugli animali che sono sottoposti a ogni tipo di stress fisico e psicologico, basta con la reclusione in spazi angusti e inadatti di specie fatte per vivere all’aria aperta, percorrendo  ampie distese naturali, nei fiumi (ippopotami, alligatori), nei mari ( squali). Ieri è stata la fiera degli orrori! Ho condiviso la manifestazione degli animalisti al termine dello spettacolo, che inducevano le famiglie, con striscioni e manifesti, ad andare via senza vedere lo spettacolo. La questione è una sola: CIVILTA’ ED EDUCAZIONE. Sono incivili e aberranti queste manifestazioni che qualcuno definisce, con un eufemismo,  “culturali”. Siamo testimoni della sofferenza di un alligatore, costretto a stare in una vasca di un metro per un metro con poca acqua  e dell’impossibilità per un ippopotamo di stare in gabbia, così pure di uno squalo che, forse impazzito, si muoveva avanti e indietro in un tunnel.  Occorre, allora, educare non solo il pubblico quanto tutto il mondo del circo. Suggerire di non andare al circo non è sufficiente, occorre, invece, lavorare tutti insieme per trasformarlo.  Un circo senza animali, questa diventa una soluzione efficace! Credo di avere imparato, mentre osservavo l’espressione di molti genitori tra paura e stupore, quale sia il vero significato della grande realtà circense. Il circo fa divertire i bambini, rappresenta quel mondo fantastico, che appartiene all’infanzia e che dobbiamo sforzarci di preservare dalle insidie del materialismo, del calcolo, della insensibilità. Se così è, educhiamo non solo il pubblico ma i proprietari e il personale che lavora nei circhi  a  dare spettacoli di puro divertimento e svago: clown, giocolieri, trapezisti, acrobati, ballerini. Questa rappresenterebbe una “ svolta epocale” per il circo e il risultato sarebbe tutto a vantaggio dei bambini, degli animali e sicuramente del circo.

di Elda Cicala