29 settembre 2012

Pepe, referendum in tutta Italia per risolvere l'emergenza rifiuti. Si comincia da Napoli.

Vincenzo Pepe
NAPOLI. Parte da Napoli il primo referendum sulla gestione dei rifiuti che FareAmbiente – Movimento ecologista europeo ha deciso di sottoporre all'attenzione dei cittadini vista la grave situazione di emergenza in cui versano molte città italiane. L'iniziativa denominata"FareAmbiente Napoli da Amare", sarà presentata nel corso della conferenza stampa che il movimento ha convocato venerdì 28 settembre, ore 11, nel salone dell'Assostampa, via Cappella Vecchia, 8b a Napoli. Saranno presenti i vertici nazionali e regionali di FareAmbiente: il presidente Vincenzo Pepe; il presidente onorario Paolo Russo, presidente della commissione agricoltura della camera dei deputati; il coordinatore della Campania Francesco della Corte, di Napoli e provincia Umberto Braschi, della macroarea flegrea Andrea Botta, dell'area NapoliNord Assuntina Riccio, i rappresentanti del comitato promotore referendario e delle guardie ecozoofile del movimento. Ritengo che la situazione dei rifiuti in molte parti di Italia – ha dichiarato Pepe - sia insostenibile per cui abbiamo deciso di coinvolgere direttamente i cittadini nel processo decisionale proponendo loro dei referendum consultivi. Abbiamo deciso di cominciare da Napoli perché è la città simbolo del problema rifiuti ma tante città, a cominciare dalla capitale ma passando per esempio anche per Palermo, potrebbero seguirla a ruota. Tre i quesiti sui quali i napoletani dovranno pronunciarsi, tutti di importanza determinante: il primo, sul potenziamento della raccolta differenziata porta a porta per raggiungere il 50 per cento previsto dal piano regionale; il secondo, per la realizzazione di impianti di termovalorizzazione per il ciclo dei rifiuti, che consentirebbe di abbattere i fortissimi costi attualmente sostenuti dalla cittadinanza per lo smaltimento 'fuori mura', Amsterdam nel caso specifico, e contemporaneamente fornirebbe energia elettrica; il terzo, per la chiusura immediata delle discariche dei rifiuti presenti sul territorio comunale con bonifica dei siti contaminati. "Alla base dell' iniziativa referendaria - continua Pepe - vi è la necessità improcrastinabile di porre un freno concreto alle cause di inquinamento ambientale da rifiuti, che ha raggiunto livelli di altissimo rischio per la salute pubblica; e, allo stesso tempo, debellare il dilagante fenomeno dei roghi di immondizia, causa di una allarmante incidenza tumorale nei cittadini residenti; risparmiare somme ingenti che attualmente vengono sperperate per smaltire altrove i rifiuti locali; recuperare energia dallo stesso smaltimento a vantaggio delle casse comunali con il conseguente abbattimento delle relative tasse".

C.S.