Crescenzo Di Tommaso |
SANT’ANGELO
D’ALIFE. Una delegazione di Sant’Angelo d’Alife gemellata con la
città de L'Aquila in Abruzzo dal maggio 2008,
dal 27 al 30 agosto prossimo prenderà parte al rito della Perdonanza
Celestiniana e parteciperà al Forum delle città Gemellate presso la Sala “Sandro
Spagnoli” al Palazzo dell'Emiciclo della città
abruzzese. Alla base del connubio, ha
spiegato il Sindaco di Sant’Angelo d’Alife Crescenzo Di Tommaso, fonti e
ricerche storiche che testimoniano come l'identità dei due centri sia legata al
progetto politico di Federico II di Svevia. La città abruzzese nasce tra gli
anni '30 e '40 del XIII secolo, per il controllo militare dello snodo viario
che, dall'Abruzzo, conduceva verso le terre pontificie. Dopo il 1250, invece,
Sant'Angelo d'Alife, per volontà del figlio di Federico, Corrado IV di Svevia,
diventa città sottoposta all'autorità regia, e così da semplice villaggio sorto
attorno alla rocca di Rupecanina, viene trasformato in importante presidio
militare. I due centri, dunque, sono i punti estremi di questo periodo storico.
La rocca di Rupecanina, che costituiva il nerbo di una delle signorie più
autonome del regno normanno, sotto la famiglia Drengot, piegata da Ruggero II
nel 1137, rappresenta con la sua capitolazione al cospetto del fondatore del
regnum Siciliae, il punto di avvio della costruzione del potere assoluto sul
regno stesso, che fu portato a pieno compimento da Federico II di Svevia. Un destino comune, la stessa identità storica, sotto
l’egida dell’imperatore Federico II. Per questo, la città dell’Aquila e quella
di Sant’Angelo d’Alife, in provincia di Caserta, hanno deciso di istituire un
rapporto di gemellaggio.
Pietro
Rossi