MARCIANISE. Una piaga, quella dei roghi
dei rifiuti, che riguarda, purtroppo, anche il territorio marcianisano. Il
pericolo di emissioni “abusive” è sempre in agguato e si consuma nottetempo
quando minori sono i controlli che invece devono essere potenziati proprio
nelle ore notturne. Gli incendi del materiale scaricato, in modo abusivo e
criminale, sul nostro territorio devono essere evitati con questo tipo di controlli
e da un sistema di videosorveglianza “allargata”, del tipo installato dalla Sma Campania (la società regionale che
si occupa del servizio antincendi boschivo) quando operava nella nostra città:
una telecamera “aerea”( posta nel più alto punto della città) capace di
individuare il minimo principio di incendio nelle campagne e allertare
immediatamente squadre di soccorso e la protezione civile. Un protocollo tra
tutte le forze di polizia presenti nella nostra città (Polizia di Stato,
Carabinieri, Guardia di Finanza, Corpo Forestale , la nostra Polizia
Municipale, la protezione Civile) e il Comune e Associazioni di Volontariato
potrebbe essere immediatamente esecutivo e dare
eccezionali risultati a costi
relativamente contenuti. Naturalmente il Protocollo andrebbe allargato anche ai
territori confinanti, perché sarebbe
inutile un controllo solo all’interno dei confini comunali: gli inquinanti non
conoscono confini. Ma la proposta di Arzente si allarga
anche ad altri agenti inquinanti. Oltre ai già noti opifici industriali
rientranti nella categoria “a rischio di incidente rilevante”, vanno allargate
le conoscenze relativamente alle industrie potenzialmente inquinanti sul nostro
territorio che non risultassero ancora censite. Un Protocollo tra i Comuni il
cui Territorio è attraversato dai Regi Lagni sarebbe un’ulteriore azione da
intraprendere. I Regi Lagni, infatti, sono una incredibile fonte di
inquinamento che trasporta milioni di metri cubi di liquami e che andrebbero
capillarmente controllati. Un Protocollo, che possiamo definire di Bacino, tra
i Comuni interessati potrebbe aprire nuove strade all’utilizzazione di questo
corso d’acqua.
Alessandro Tartaglione