Aldo Patriciello |
Il problema
dell’evasione fiscale non tocca solo il nostro Paese ma l’intera Unione
Europea. Secondo l’ultimo studio in materia, effettuato dal Krls Network of
Business Ethics, all’Italia va la maglia nera per la più alta percentuale di
evasione fiscale in Europa. Una percentuale che si aggira sul 14,1% con una
tendenza in crescita e che, nei primi sei mesi di quest’anno, ha registrato
punte record nel Nord con il 14,9%. Se dovessimo, poi, tradurre tali dati
percentuali in numeri e in particolare in euro l’indagine precisa che le
imposte sottratte all’erario sono di 180,9 miliardi di euro l’anno, sia per le
imposte dirette che per quelle indirette. La cifra specificata, inoltre, viene
suddivisa in cinque principali aree di evasione fiscale che fotografano la
situazione italiana agli occhi dell’Europa vale a dire l’economia sommersa,
l’economia criminale, l’evasione delle società di capitali, l’evasione delle
big company e quella dei lavoratori autonomi e delle piccole imprese. “E’ necessario – commenta
l’europarlamentare Aldo Patriciello – invertire
questa tendenza negativa che di certo non dona lustro al nostro Paese anche
perché la ‘tipica tendenza italiana all’evasione’ si sta allargando a tutta
l’eurozona; si stima infatti che in tale area l’evasione fiscale sia di circa
2000 miliardi di euro, pari ad 1/5 del PIL. La Commissione Europea ha
presentato nel luglio scorso una serie di proposte contro l’evasione fiscale
europea in linea anche con gli interventi che il Governo nazionale italiano ha
promosso in materia. Tra queste sono presenti sul banco di discussione le
sanzioni minime per i reati fiscali, il numero di identificazione fiscale
transfrontaliera, una carta del contribuente dell’UE e maggiori controlli dei
cosiddetti ‘paradisi fiscali’. Tutte misure che, seguendo la logica
comunitaria, hanno come obiettivo la promozione di un sistema fiscale condiviso
equo ed efficace per tutti i cittadini. C’è da dire, inoltre, che in Italia la
situazione presenta caratteristiche variegate. Negli ultimi tempi la pressione
fiscale risulta essere insostenibile per cittadini e piccoli imprenditori che
si vedono costretti, senza giustificarli, a bypassare alcune imposte a fronte
delle grandi company che, nonostante ne abbiano la possibilità, chiudono i
bilanci in deficit solo ed esclusivamente per evitare la tassazione.
Bisognerebbe quindi addentrarsi ancora di più nel tessuto sociale ed economico
del nostro paese e capire quali possano essere le iniziative migliori per
garantire equità. Molti Stati europei sono già intervenuti in tale senso
riducendo le aliquote fiscali, migliorando la qualità dei servizi pubblici e
soprattutto eliminando gli sprechi della Pubblica Amministrazione. Ritengo – conclude l’Europarlamentare – che fino a quando non riusciremo a tagliare
i veri sprechi del nostro Paese, con una migliore gestione finanziaria delle
casse pubbliche, lo Stato avrà sempre bisogno di ‘battere cassa’ tassando
cittadini e imprese. Bisogna partire dunque da una Riforma interna per cambiare
l’intero sistema”.
Bruxelles,
28 agosto 2012 Ufficio
Stampa On. Aldo Patriciello