Michele Santoro |
BAIA
LATINA. Gli eventi imprevedibili , degli ultimi tempi,
riguardante la ricerca ossessiva da parte del Governo Centrale di centri di spesa da eliminare o nel
miglior caso da ridurre, riporta all’attenzione delle comunità della media
Valle del Volturno, o meglio dire
dell’alto Casertano, la possibilità di
approfondimento di una discussione iniziata da circa 20 anni e mai portata a
compimento e cioè dell’adesione dei territori di molti comuni oggi appartenenti
alla Provincia di Caserta e domani forse potrebbero appartenere ad altra
provincia o addirittura ad altra Regione da definire. Già negli anni ottanta,
dichiara Michele Santoro Sindaco del
Comune di Baia e Latina nonché Coordinatore Regionale di “Unione Popolare”, diverse Associazioni del territorio hanno posto l’interrogativo dell’appartenenza
territoriale ad un Ente anziché che ad un altro. Per la verità, oggi nella
Regione Campania, continua Michele Santoro,
i programmi di sviluppo e di assistenza politica al territorio è
sproporzionalmente spostato verso la Provincia di Napoli e Salerno a danno
delle cosiddette zone interne ed in generale delle attuali Provincie di
Caserta, Benevento ed Avellino. Attualmente qualsiasi programma di investimento
o finanziamento della Regione Campania interessa per la quasi totalità la città
di Napoli e la provincia di Napoli e Salerno e marginalmente le altre
Provincie. Successivamente poi quanto la centralità di programmare gli investimenti interessa la Provincia di
Caserta è facile rendersi conto che tutto pende a favore dei territori
dell’agro aversano e Marcianise a danno delle zone interne della Provincia.
Quando poi stranamente la Regione Campania deve varare il piano estrattive
allora poi si ricorda delle zone interne, localizzandovi la quasi totalità
delle attività estrattive che se realizzato provocherebbe un immenso disastro
ambientale ad un territorio unico per le sue bellezze naturali. La discussione
e l’approfondimento, dell’appartenenza
territoriale, oggi riveste una importanza strategica fondamentale in quanto
nella fase di riorganizzazione che spetta per legge alle Regioni diventa facile imporre una decisione del
territorio di appartenere ad una provincia anziché che ad un’altra. E’ questa
quindi, conclude Michele Santoro, è l’occasione per le tante
Associazioni che negli anni passati si
sono interessate della problematica di riprendere l’iniziativa del dibattito e
coordinare le volontà espresse dagli attori interessati per realizzare forse un
sogno che dura da tanti anni. Se poi le varie iniziative intraprese sono
servite a queste Associazioni solo per
strumentalizzare a fini politici l’orientamento politico a vantaggio di qualche
formazione politica allora è necessario che l’intero territorio interessato
prenda coscienza di tutto quanto è avvenuto negli anni passati ed autonomamente
aprire un costruttivo dibattito. Noi di “Unione
Popolare” siamo disponibili ad un confronto aperto e sereno estrapolato
dall’appartenenza politica o dall’interesse di bottega di questo o quest’altro
riferimento politico al fine di
approfondire, valutare ed interpretare
con lungimiranza la reale volontà del nostro territorio. Se veramente, conclude
Michele Santoro, le tante Associazioni che nel tempo si sono interessate della
questione lo hanno fatto disinteressatamente ebbene allora questo è il momento
di metterci tutti insieme per realizzare quello che per tanti anni tanti di noi
hanno desiderato che avvenisse.
Pietro
Rossi