Mafalda Amente |
NAPOLI – Una delibera di giunta fin troppo
superficiale rischia di sconquassare le abitudini di quaranta studenti,
‘trasportati’ da una scuola media all’altra della città come pacchi postali.
Succede a Melito, piccolo centro dell’area nord di Napoli, dove 40 alunni della
succursale della scuola media statale ‘Marino Guarano’ sono stati letteralmente
spostati all’altra scuola media cittadina, la ‘Sibilla Aleramo’,
nel piano di dimensionamento scolastico presentato in Regione. La delibera in questione risale al 10 novembre
2011, quando la giunta comunale di Melito, presieduta dal sindaco Venanzio Carpentieri
(centrosinistra), ha approvato un piano di riorganizzazione scolastica per
l’anno 2012-2013 in
cui “la platea della scuola secondaria
di primo grado ‘Sibilla
Aleramo’ - si legge
nel documento sottoscritto dall’esecutivo - verrebbe rafforzata dall’utenza
scolastica che attualmente frequenta la succursale: 100 alunni provenienti
dalla ex succursale ‘Marino Guarano’ di via Matteotti”. Il 14 febbraio del 2012
la giunta regionale della Campania, nel recepire la riorganizzazione prevista
dalla delibera del Comune di Melito, ha approvato il dimensionamento della rete
scolastica locale che prevede che gli alunni che attualmente frequentano le
seconde classi della succursale di Via Matteotti della ‘Marino Guarano’
passeranno alla ‘Sibilla
Aleramo’. Per effetto di ciò quaranta alunni saranno
costretti ad abbandonare il corpo docenti con il quale hanno condiviso il
percorso didattico per il primo e secondo anno di medie, concludendo la scuola
dell’obbligo alla ‘Sibilla
Aleramo’ con nuovi insegnanti e acquistando nuovi libri di
testo, andando incontro ad ulteriori spese. Il 31 maggio la stessa giunta melitese, visto
il palese errore, ha cercato di correre ai ripari,a seguito delle pressioni ad
opera dei genitori dei ragazzi coinvolti nella paradossale vicenda, con una
nuova delibera nella quale veniva spiegato che si era trattato di una cattiva
interpretazione della Regione Campania e che il Comune di Melito non intendeva
cedere in alcun modo gli alunni che l’anno prossimo dovranno sostenere gli
esami di terza media. Fatto sta che allo stato attuale i ragazzini saranno
costretti a cambiare scuola e docenti a seguito della delibera della giunta
Carpentieri dello scorso novembre, visto che l’assessorato all’Istruzione della
Regione Campania pare non avere intenzione di recepire la successiva delibera
interpretativa del Comune di Melito. “Quaranta
ragazzi a causa di macroscopici errori della giunta di centrosinistra stanno
passando forse l’estate più triste della loro vita – ha affermato il
consigliere comunale del Popolo della Libertà Luciano Mottola – Invece
di rilassarsi in spiaggia e godersi il meritato riposo dopo le fatiche
scolastiche, sono costretti a passare in tensione queste calde settimane, in
cui l’angoscia e la paura di dover cambiare le proprie abitudini scolastiche
cresce con il passare dei giorni. Dal canto nostro ci siamo messi sin da subito
all’opera, attraverso il nostro riferimento politico in Regione Campania, l’On.
Mafalda Amente (Pdl), per far sì che con ragionevolezza e buonsenso si possa
risolvere una situazione che ha del tragicomico. I ragazzi non possono e non
devono pagare gli errori di un’amministrazione comunale che ha causato guai
ogni qual volta ha messo mani in questioni delicate come questa, o quella del
piano traffico o quella relativa alla riorganizzazione della macchina comunale,
solo per fare qualche esempio”. “Interverrò quanto prima con l’assessorato e
chiederò un incontro con il provveditore agli Studi affinché venga garantita la
continuità didattica a questi ragazzi che non devono pagare gli errori di
superficialità e incompetenza della giunta di Melito – ha dichiarato il
consigliere regionale del Popolo della Libertà Mafaldo Amente - E’ giusto che i
ragazzi abbiano la possibilità di continuare il percorso di studio secondo il
naturale iter, e che i loro genitori non vadano incontro ad ulteriori spese che
graverebbero non poco sul bilancio familiare in un momento così particolare per
il nostro Paese dal punto di vista economico”.
c.s.