PIEDIMONTE
MATESE. Dopo il successo delle prime due serate al parco
archeologico del Monte Cila, dove si è tenuto il concerto “Cielo irlandese…e
non solo” e la seconda edizione de “I
giorni del solstizio, tra rito e mito”, FolleMente propone, il prossimo
weekend, due interessanti perfomance teatrali incentrate sul tema
dell’identità. Ieri sera alle ore 21, nel Cortile
Palazzo Letizia (già convento delle suore Canossiane) via Ercole d'Agnese:
"Giuseppina, una donna del Sud". Di Matteo De Simone e Pierluigi
Tortora. Liberamente interpretato da Pierluigi Tortora. Spettacolohanno interpretato un monologo in
cui una donna racconta tutto il secolo che ha
vissuto, nella fattispecie il Novecento, in forma di narrazione, talvolta
drammatica, altre ironica. Al centro della scena lo
scorrere del tempo, la famiglia, il
cambiamento della società in Terra di Lavoro. In apertura di serata, Gianfrancesco D’Andrea, giornalista,
intervista Roberto Perrotti, scrittore e psicologo, sui temi del “non-luogo” e
delle “scritture erranti”. Questa sera 1 luglio alle ore 21, nel Cortile di Palazzo
Letizia (già convento delle suore Canossiane) via Ercole d'Agnese: "Storie
di terra, di suoni, di rumori" con Maurizio Picariello e Paolo Capozzo.
Regia di Gianni Di Nardo. Compà Mostino e
Compà Prisco, contadini irpini, tornano alla luce dopo un lungo sonno. La terra
che li aveva inghiottiti li partorisce di nuovo ed essi si abbracciano alla
speranza di una vita migliore. Intraprendono quindi un viaggio che ripercorre
tutto il ventesimo secolo, nella speranza che il fato restituisca loro una
dimensione nuova. Le due serate si terranno
nella suggestiva cornice del cortile di un ex convento, oggi residenza privata.
Un luogo rimasto come ricordo indelebile nell'immaginario collettivo, sede, per
anni, dell'Istituto Magistrale, oggi non più aperto al pubblico. Anche in
questo caso, la riscoperta dell'identità è il tema centrale delle performance
degli artisti Pierluigi Tortora, Maurizio Picariello e Paolo Capozzo.
Pietro Rossi