Antonio Papa |
Santa Maria La
Fossa - Venerdì 29 giugno presso la sala consiliare del comune di
Santa Maria la Fossa si svolgerà la conferenza stampa di presentazione
dei campi antimafia “Terra di lavoro e dignità”. Nero e non solo!
O.n.l.u.s. Arci, CGIL e SPI CGIL promuovono all’interno di un programma
di campi nazionali, in collaborazione con “Estate liberi”, tre campi di
lavoro dal 4 luglio al 4 agosto sui terreni confiscati alla camorra in
località Meta e Mandroni nel comune di Santa Maria La Fossa e assegnati
da Agrorinasce all’Associazione Nero e non solo! o.nl.u.s. Il 7 luglio 2011 l’Associazione ha ottenuto in affidamento da
Agrorinasce un terreno di cinque ettari sito nel Comune di Santa Maria
La Fossa confiscato alla camorra, sul quale sarà realizzata una fattoria
didattica all’interno della quale avviare produzioni ecosostenibili,
attività didattiche, di formazione e di socializzazione, con particolare
attenzione per i lavoratori immigrati impegnati nei campi della
provincia di Caserta in condizioni di sfruttamento e di ricatto sociale. In occasione della conferenza stampa verrà sottoscritto un protocollo
d’intesa dai soggetti coinvolti nelle attività sul bene confiscato: Nero
e non solo! O.n.l.u.s., Arci, CGIL, SPI-CGIL, Agrorinasce, il Comune di
Santa Maria la Fossa, le associazioni Terra – pulita e la Proloco di
Santa Maria La Fossa. Il protocollo potrà essere sottoscritto da tutti
gli altri soggetti che in questo mese vorranno aggregarsi e condividere
questa esperienza. I CAMPI E I LABORATORI ANTIMAFIA si legano in modo indissolubile ai
terreni confiscati alla criminalità organizzata, sono la naturale
conseguenza della filosofia della confisca: restituire i beni alla
comunità, renderli vivi, animarli per azioni di democrazia e giustizia
sociale. I luoghi, un tempo simbolo del potere mafioso, non solo
divengono liberi e produttivi, ma sono abitati - attraverso l’esperienza
dei campi- da centinaia di giovani (e non solo) per quasi tutto l’anno.
Momenti di impegno e di formazione per costruire società. L’intuizione di Pio La Torre, pagata con il sacrificio della vita, e la
legge di iniziativa popolare, supportata da un milione di firme di
cittadine e di cittadini, divenuta la “109/96”, sono strumenti ancora
oggi profetici. Hanno cambiato il modo di lottare contro le mafie:
sottrarre a queste organizzazioni criminali il patrimonio accumulato
illecitamente è importante perché combatte la ragione stessa della loro
origine e azione. Restituire i beni alla collettività significa allargare la
responsabilità. Ma ciascuno deve fare la sua parte: per evitare
l’isolamento di chi gestisce i beni e proteggere le terre e le
abitazioni. Con l’organizzazione dei campi vogliamo restare sulle strade di Pio La
Torre e di tutte quelle donne e quegli uomini che non sono rimasti
indifferenti. Lo facciamo a modo nostro, favorendo la partecipazione, attivi e
responsabili oggi, perché ne siamo convinti, migliorando il presente, ci
assicuriamo il futuro. Quest’anno i campi sono dedicati in particolare al politico siciliano
Pio La Torre, ucciso dalla mafia 30 anni fa. Ai Campi di lavoro
partecipano giovani di tutta Italia e accoglieranno, alternati nei vari
turni, oltre 700 volontari che contribuiranno al lavoro quotidiano
dei soci della cooperativa siciliana ‘Lavoro e non solo’, del
consorzio calabrese ‘Terre del Sole’, dell’associazione campana ‘Nero e
Non Solo’ e della cooperativa ‘Libere terre di Puglia’. In occasione dei
campi saranno promosse attività di animazione e sensibilizzazione del
territorio, fondamentale per contrastare le mafie.
c.s.