GRAZZANISE (Raffaele Raimondo) – Una cerimonia di
forte impatto emotivo. Emblematicamente è stata celebrata al tramonto del
giorno della Festa della Mamma. Organizzata dal Gruppo del Ricordo, semplice,
sobria, profonda. A perenne memoria dei tanti giovani grazzanisani strappati
prematuramente alla vita. Prima - nella chiesa di San Giovanni Battista
(l’amato protettore di Grazzanise) -, il rosario mariano recitato con singolare
passione e la liturgia eucaristica officiata dai due parroci del centro
cittadino - don Giuseppe Lauritano e padre Francesco Monticelli; poi, il corteo
e la toccante fiaccolata. Infine, con folta partecipazione di una folla
commossa, nella quale erano immerse, quasi nascondendosi, anche le mamme dei
giovani volati assai presto verso l’eternità, la benedizione del Monumento. Su
una marmorea lastra spezzata, tenere e dorate colombe in volo e, accanto, la
lapide con una breve epigrafe, ma di alto significato sociale: “Ricordare è
vivere sempre insieme. Gruppo del Ricordo 13 maggio 2012”. Nell’attimo in cui due
innocenti bambini hanno scoperto l’artistica struttura, realizzata su disegno
dell’universitaria Rosaria Parente, sono state lanciate verso il cielo decine
di palloncini bianchi. Un istante liberatorio che, nella mente di alcuni, ha
fatto mutuare gl’immortali versi di Dante (“Quali colombe dal destin chiamate,
con l’ali alzate…” ) e del Pascoli (“Più su, più su” ed in pochi secondi “già
come punti brillavano, lassù, lassù…”). Padre Monticelli, addirittura rapìto, è
rimasto più d’ogni altro a contemplare a lungo quella candida ascesi. A
motivare pubblicamente il senso dell’iniziativa assunta, l’attuale presidente
del Gruppo, Luigi Pezzera, che ha solennemente spiegato ai presenti silenti il
valore evocativo e vitale del Monumento eretto. A ringraziare calorosamente le
autorità locali, i cronisti e tutti coloro che hanno collaborato alla
realizzazione, il giovane Luigi Izzo, in giacca bianca come l’anima dei
coetanei passati a miglior vita tragicamente o per fulminanti malattie. Il Gruppo
del Ricordo, pensato e guidato, per tanto tempo, da Tiziano Izzo (ora a
Milano), è sorto intorno al 2010, dopo l’ennesima atroce dipartita di chi stava
vivendo nel fiore della giovinezza. Troppi simili eventi s’erano succeduti
negli anni precedenti, insistentemente lacerando i cuori di genitori, fratelli,
amici, lasciando ogni volta ampia e tormentosa impressione nell’immaginario
collettivo; ed altri se ne sono verificati in seguito, sempre determinando una
vasta eco di dolore e di rimpianto. Allora scattarono, insopprimibili ormai, sulla
scìa d’una pietrificante incredulità, il consolante desiderio di interpretare -
soprattutto alla luce della fede - i fatali eventi e il virtuale tentativo di
voler “vincere” su quella tremenda sequenza di morte, per tutto il riscatto
umanamente possibile e, quindi, immaginare di poter “vivere ancora insieme”,
ricordando, foscolianamente, speranze negate, ideali infranti. Adesso il
Monumento è là, a pochi passi da un centro ricreativo giovanile. A vederlo e a
rivederlo, tornano d’incanto alla mente volti da non dimenticare, interrotti sorrisi
che ebbero a generare il pianto e rivivono così, nella memoria, storie che
purtroppo finirono all’aurora della vita.