Storia
a lieto fine per una giovane caiatina importata che, dopo una pessima
esperienza con un giovinastro dell’agro aversano, nella città del presunto buon
vivere aveva conosciuto un amore prospettatosi come serio, ma anche vissuto un’esperienza
dolorosissima. Circuita
da un poco di buono, a quanto pare la ragazza, ora venticinquenne, qualche anno
addietro, insieme ad un altro soggetto, sarebbe stata indotta da un losco
figuro napoletano ad acquistare fra Napoli e Caivano alcuni grammi di droga poi
trasportata e ceduta, per il successivo spaccio, ad alcuni soggetti presenti in
una comunità di recupero per tossicodipendenti, come contestato dagli
inquirenti in seguito al sequestro di circa cinque grammi fra eroina e cocaina. Per
tale ragione, qualche giorno prima di Natale 2011, la ragazza era stata
sottoposta agli arresti domiciliari presso l’abitazione del fidanzato, ubicata
nelle campagne caiatine. Alcuni
giorni dopo, però, in occasione di un routinario controllo i Carabinieri
di Caiazzo avrebbero trovato la ragazza
non presso l’abitazione stabilita dal magistrato bensì presso una “unità
immobiliare del tutto distinta” adiacente, ma nella disponibilità di un
“soggetto estraneo al suo nucleo familiare”. Per
tale ragione il giudice aveva sostituito la misura degli arresti domiciliari
con la custodia cautelare in carcere, ma in sede di riesame, grazie alla
brillante arringa dell’avvocato Angela Cerreto che a preso a cuore il caso,
come tutti quelli affidati alla sua professionalità, al punto da convincere il
giudice a recedere dalla propria decisione, consentendo alla ragazza di
trascorrere anche Pasqua in un ambiente familiare ben diverso da quello
carcerario dove, come ha dimostrato l’arguto legale la rieducazione non sarebbe
stata neanche ipotizzabile. In
particolare da evidenziare i seguenti punti cardine dell’accorata difesa che,
munita di procura speciale, si e pregiata di chiedere all'ammissione del
giudizio abbreviato. I punti salienti dell'arringa sono stati incentrati su: assoluta
incensuratezza; lasso temporale breve, per la contestazione di abitualità a
delinquere; quantitativo modesto di sostanze sequestrate -cocaina ed eroina- di
cui non è dato di conoscere il grado di
tossicità né la percentuale di principio attivo rispetto al quantitativo degli
eccipienti poiché dagli atti dell'accusa risulta solo l'esame qualitativo sulla
sostanza sospetta stupefacente; reinterpretazione delle intercettazione
telefoniche ed ambientali, al fine di concludere per un contegno non
professionale, con particolari abilità operative, viceversa alquanto
rudimentali; confessione durante l'interrogatorio di garanzia; richiamo al
disadattamento sociale e alla funzione rieducativa della pena alla luce della
carta costituzionale, invocando un'offerta solidaristica di opportunità per un
progressivo reinserimento sociale; conclusione per la concessione dell’attenuante
ex art. 73 quinto comma dpr. 309; concessione delle attenuanti generiche ex art
62 bis nella massima estensione; riduzione della pena per il rito; applicazione
del beneficio della sospensione condizionale della pena; minimo della pena. Grazie
alla solida impalcatura difensiva, conclusa l’arringa dell’avvocato Angela
Cerreto, venerdì 6 aprile il Tribunale del riesame per la misura di aggravamento
ha accolto in toto le argomentazioni proposte dalla difesa, in particolare per
assenza di interesse al persistere del gravame ex art . 275 c.pp. per la concessione
di sospensione condizionale della pena. Conclusa
l’udienza, soddisfatta per la scarcerazione della propria assistita, l'avvocato
Angela Cerreto ha dichiarato che per le strategie della difesa ha costantemente
collaborato con lei la dottoressa Elvira Rispoli, alla quale, con l’occasione,
augura un brillante percorso professionale.
Fonte:teleradionews