ALVIGNANELLO. Storica
escursione “fuori porta” per una Pasquetta indimenticabile da trascorrere,
tempo permettendo, sulle amene colline che uniscono Ruviano, Alvignanello,
Castel Campagnano, Squille, Caiazzo e SS. Giovanni e Paolo, rispettivi
capoluoghi e frazioni dell’ameno entroterra casertano nel quale è ubicato
l’eremo di Santa Maria degli Angeli, dove per tradizione, nel giorno di
Pasquetta, si ritrovano migliaia di persone provenienti anche da altre regioni. Persone
attratte non solo dalle numerose funzioni liturgiche officiate dal giovane
quanto amato parroco don Massimiliano Iadarola, ma anche dai festeggiamenti
cosiddetti civili solitamente organizzati da un apposito comitato comunque
facente capo al religioso. L’interesse
per l’eremo di Alvignanello è cresciuto negli ultimi anni anche grazie all’inaugurazione
di un nuovo monastero realizzato col sostegno dei fedeli sotto la guida dell’ex
vescovo monsignor Pietro Farina al quale pare faccia tuttora capo l’istituzione
nonostante il subentro del nuovo presule monsignor Valentino di Cerbo. Auspicio
collettivo è che la giornata sia diversa da quella piovosa e fredda prospettata
dai meteorologi anche per il comprensorio caiatino, ma anche che siano
rispettosi dell’ambiente i tantissimi gitanti, che di solito per la Pasquetta
affollano anche le pendici del Matese, del Taburno, del Tifata e del Monte
Maggiore, evitando di abbandonare sul posto individuato per il “bivacco” ogni
genere di rifiuti e di non lasciarsi tentare dal dio Bacco, affrontando
pertanto in condizioni ottimalo il viaggio di ritorno che potrebbe risultare
snervante a causa del traffico che si prospetta intenso soprattutto se come
tutti auspichiamo, la giornata fosse soleggiata e tipica della primavera.
Fonte: teleradionews