On. Mafalda Amente |
NAPOLI - Approvata
all’unanimità in Consiglio la nuova legge regionale sui beni confiscati,
proposta dalla III commissione speciale. “Uno dei più importanti principi che
hanno ispirato questa legge consiste nel sostenimento dell’intero
territorio campano nell’impegno faticoso di un cambiamento possibile che
utilizzando e valorizzando i beni sottratti alla camorra unitamente alle
capacità, i talenti e le sensibilità in loco e collegandoli stabilmente con le
forze sane a tutti i livelli locali e nazionali, sia politiche che sociali, può
generare il riscatto culturale, sociale ed economico di un territorio che non
vuole essere identificato come la terra di camorra ma come terra di lavoro e
legalità – ha dichiarato la vicepresidente della commissione speciale Beni
confiscati Mafalda Amente Pdl
- Il riutilizzo per fini sociali dei beni confiscati rappresenta un’occasione
concreta di sviluppo e di crescita per il territorio, perché con esso si
riconsolida il rapporto di fiducia tra cittadini istituzioni, accrescendo la
quantità di capitale sociale e le possibilità di produzione di ricchezza e la
concreta possibilità di dare sbocchi occupazionale per i giovani, troppo spesso
abbandonati a se stessi”.
“Rappresenta
un’occasione di riscatto di un intero territorio, che con ostentato orgoglio
mio personale, è riconosciuto come tra i più laboriosi d’Italia – ha concluso
Amente - Quei patrimoni, un tempo simbolo del potere dei camorristi sui
territori da loro dominati, devono diventare risorse per la costruzione di
capitale sociale e di senso civile. Infatti, sequestrare i beni, significa
non solo colpire le famiglie criminali nei loro possedimenti, metterne in
discussione il vero potere. Ma significa anche tagliare le fonti di guadagno
con le quali si paga la manovalanza, frenare le attività di corruzione, fermare
quegli investimenti che consentono alle imprese riconducibili alle mafie di
penetrare, inquinandolo, nel tessuto connettivo e produttivo del nostro paese”.
c.s.