On.Vincenzo D’Anna |
“Finalmente comincia a trapelare
un raggio di luce dal cupo tunnel dell’immane debito accumulato dall’Asl Napoli
1 che, nonostante il proficuo lavoro svolto dal commissario Maurizio Scoppa,
continua ad essere il tallone d’Achille dell’intero sistema regionale creando
un effetto domino sulle reti sanitarie delle altre province della Campania”.
Così l’on. Vincenzo D’Anna (Popolo e Territorio), presidente nazionale di Federlab
(il sindacato dei laboratoristi italiani), commenta la notizia del dimezzamento
del debito corrente dell’azienda sanitaria partenopea annunciato dallo stesso
Scoppa.
“I sub commissari Coppola e
Morlacco - aggiunge il deputato - hanno rilevato che le aziende ospedaliere
Cardarelli, Monaldi, Santobono e Pascale e i policlinici universitari che operano sul territorio della città di
Napoli, contabilizzano e richiedono il pagamento all’Asl Napoli 1 non in base
alle tariffe previste per le prestazioni erogate agli assistiti dell’Asl, bensì
richiedendo e riscuotendo, sulla base dei costi sostenuti, cifre di gran lunga
superiori a quelle dovute”.
“Si fosse trattato di un privato
- denuncia D’Anna - ci saremmo trovati di fronte a una colossale truffa ai
danni dell’Azienda sanitaria locale Napoli 1 la quale, tuttavia, depaupera
risorse economiche pagando alle aziende ospedaliere prestazioni a piè di
lista”.
Una immane quantità di danaro
che, spiega il parlamentare: “viene sottratta alla organizzazione sanitaria di
pertinenza dell’Asl Napoli 1 e soprattutto alle strutture accreditate che
soffrono sia per i mancati pagamenti, sia per una programmazione del fabbisogno
di prestazione da privati che è di gran lunga sottostimato”.
Una situazione a cui, sottolinea
l’on. D’Anna: “il commissario Caldoro deve porre rimedio anche perché devono
finire la sudditanza politica e le compiacenze verso tutto ciò che riguarda il
sistema sanitario che opera nella città di Napoli”. “Un sistema - conclude
D’Anna - che produce debiti che poi scarica sulle altre province privandole di
risorse altrimenti impiegate per colmare la voragine dell’Asl Napoli 1”.