Piedimonte Matese. La gestione della forestazione dovrebbe passare sotto competenza delle province. Nulla chiarisce la proposta, in merito ai dipendeti degli enti montani, sia per coloro che si occupano della forestazione sia per gli amminsitrativi. A Casa, invece, consiglio, assessore e presidente. I sindacati di categoria hanno già chiesto un incontro urgente al quale dovrebbero partecipare tutti i presidenti degli enti montani e il governo regionale. Sciopero generale il 18 febbraio Le organizzazione di categoria hanno già previsto, per il prossimo venerdì 18 febbraio, uno sciopero generale del settore.
E’ prevista una manifestazione sotto il palazzo del governo regionale. Parteciperanno anche i presidente e i sindaci di tutti i comuni che compongono gli enti montani regionali. Lunedì conferenza stampa Il presidente della comunità Montana del Matese, Fabrizio Pepe (nella foto) ha indetto - unitamente ai colleghi Giuseppe Vastano e Pietro Delle Donne - una conferenza stampa per illustrare la situazione ai dipendenti e all’opinione publbica. L’appuntamento è fissato alle ore 12 presso la comunità montana del Matese sita in via Sannitica. Zero risorse per il teritorio In gioco non ci sono solo i posti di lavoro di addetti e amministrativi ma anche ingenti finanziamenti per il territorio. Ad essere colpiti saranno ancora tanti piccoli centri interni, quasi sempre zone disagiate di montagna. A pagare, insomma, sono sempre i più deboli.
I tagli. La regione quindi potrebbe seguire le indicazioni del governo e quindi cancellare le Comunità per trasferirne le funzioni alle province. Tutto per tagliare enti inutili per ridurre i costi. In Campania le Comunità montane sono venti. Erano ventisette sino a settembre di due anni fa quando in consiglio regionale fu approvata la riforma che oltre a tagliare gli enti riduceva il numero dei comuni (furono eliminati quelli costieri) e quello dei consiglieri e degli assessori. Tuttavia la riforma non ha prodotto gli effetti sperati perchè i costi restano forti.
I più alti riguardano il personale. Le Comunità contano circa 700 dipendenti ai quali vanno aggiunti i 4.000 forestali in delega dalla Regione, dei quali 3.800 sono stabilizzati. Per il pagamento dei dipendenti propri la copertura è assicurata dai trasferimenti erariali dello Stato che ad oggi però sono bloccati. Negli ultimi due anni la Regione è andata in soccorso delle Comunità montane (costrette a collocare in esubero 223 unità) stanziando un milione e 800mila euro per il 2009 e un milione 600mila per il 2010. Per i forestali la giunta Bassolino stanziò 111 milioni. Nel frattempo, centinaia di forestali non ricevono lo stipendio da due-tre mesi e per affrontare in maniera organica il problema della forestazione è stato istituito un tavolo permanente formato dai tre assessori, dall’Unione delle comunità montane, dalle Province e dai sindacati.
Fonte: Gazzetta di Caserta
E’ prevista una manifestazione sotto il palazzo del governo regionale. Parteciperanno anche i presidente e i sindaci di tutti i comuni che compongono gli enti montani regionali. Lunedì conferenza stampa Il presidente della comunità Montana del Matese, Fabrizio Pepe (nella foto) ha indetto - unitamente ai colleghi Giuseppe Vastano e Pietro Delle Donne - una conferenza stampa per illustrare la situazione ai dipendenti e all’opinione publbica. L’appuntamento è fissato alle ore 12 presso la comunità montana del Matese sita in via Sannitica. Zero risorse per il teritorio In gioco non ci sono solo i posti di lavoro di addetti e amministrativi ma anche ingenti finanziamenti per il territorio. Ad essere colpiti saranno ancora tanti piccoli centri interni, quasi sempre zone disagiate di montagna. A pagare, insomma, sono sempre i più deboli.
I tagli. La regione quindi potrebbe seguire le indicazioni del governo e quindi cancellare le Comunità per trasferirne le funzioni alle province. Tutto per tagliare enti inutili per ridurre i costi. In Campania le Comunità montane sono venti. Erano ventisette sino a settembre di due anni fa quando in consiglio regionale fu approvata la riforma che oltre a tagliare gli enti riduceva il numero dei comuni (furono eliminati quelli costieri) e quello dei consiglieri e degli assessori. Tuttavia la riforma non ha prodotto gli effetti sperati perchè i costi restano forti.
I più alti riguardano il personale. Le Comunità contano circa 700 dipendenti ai quali vanno aggiunti i 4.000 forestali in delega dalla Regione, dei quali 3.800 sono stabilizzati. Per il pagamento dei dipendenti propri la copertura è assicurata dai trasferimenti erariali dello Stato che ad oggi però sono bloccati. Negli ultimi due anni la Regione è andata in soccorso delle Comunità montane (costrette a collocare in esubero 223 unità) stanziando un milione e 800mila euro per il 2009 e un milione 600mila per il 2010. Per i forestali la giunta Bassolino stanziò 111 milioni. Nel frattempo, centinaia di forestali non ricevono lo stipendio da due-tre mesi e per affrontare in maniera organica il problema della forestazione è stato istituito un tavolo permanente formato dai tre assessori, dall’Unione delle comunità montane, dalle Province e dai sindacati.
Fonte: Gazzetta di Caserta