Ancora una volta torniamo sul problema rifiuti e questa volta parliamo della tarsù. Come tutti ben sanno, quest’ultima è una tassa che ogni anno si paga per lo smaltimento rifiuti effettuato l’anno prima. Purtroppo però come, a volte, accade gli operatori ecologici, in quella località, ove il comune si serve di un consorzio, non tutte le mattine effettuano la raccolta, (a volte per un motivo o altre circostanze) quindi il servizio raccolta che i cittadini pagano non sempre gli è offerto. Intanto però all’arrivo della tarsù la somma da pagare rimane intera, nonostante il servizio non sempre ha funzionato o non ha filato per bene. Chiamiamo in causa, quindi, i nostri sindaci o chi per loro, (ci riferiamo ai vari assessori e potrebbero essere: all’ambiente, alla sanità, alla viabilità e chi più ne ha più ne metta) queste cariche sono coloro i quali chi in un modo, e chi in un altro abbiamo votato e non dimentichiamoci che in Italia, si dice, che coloro i quali sono votati sono i nostri rappresentanti. Allora se veramente sono quello che ci dicono perché non si uniscono e fanno in modo che quando la raccolta rifiuti non è effettuata, non dovrebbe essere pagata, in che modo? Esempio un cittadino che paga trecento euro l’anno (diciamo cosi per fare i conti facili, ma stessa cosa anche se dovesse pagare cinquanta euro) allora vuol dire che in un anno togliendo i festivi del calendario rimangono all’incirca trecento giorni del servizio di smaltimento, qui quindi i trecento euro iniziali ne diventano uno al dì. Che cosa dovrebbero combattere i nostri sindaci? Far sì che la somma totale fosse divisa per i giorni dell’anno e far in modo che la somma giornaliera fosse moltiplicata per gli effettivi giorni di raccolta effettuata. Altra cosa da fare sarebbe che i sindaci dovrebbero controllare, quando gli operatori raccolgono, che tale raccolta sia effettuata in tutte le strade della loro località. Visto che ogni volta che gli operatori non passano il giorno prima al dì successivo, non riescono a raccogliere in tutte le strade, in quanto i mezzi si riempiono prima che finisca il giro, poi magari vi sono le ore lavorative degli operatori che finiscono prima che esse possano effettuare un altro giro di smaltimento e quindi in alcune strade ogni giorno di non raccolta ne diventano due. Ecco perché ancora una volta il nostro appello va ai sindaci se veramente sono nostri rappresentanti.
Pasquale Leggiero