07 giugno 2010

Arriva dall'artigianato una proposta concreta per rilanciare lo sviluppo in Provincia di Caserta.


Realizzare un insediamento artigiano di produzione e vendita, anche direttamente al consumatore finale, in un'area opportunamente attrezzata con facilita' di accesso e di parcheggio e con fitti da 'start up'. A proporlo, in una lettera inviata al presidente del Consiglio dei ministri Silvio Berlusconi, è Domenico Ferrante, artigiano e imprenditore campano che, con il progetto della 'Cittadella dell'artigianato', intende ridare slancio nel Casertano al cosiddetto 'chilometro zero', cioe' al progetto per la produzione e la vendita in loco dei prodotti, con vantaggi sia per le imprese che per i consumatori. Un modello alternativo di crescita che potrebbe dare nuovo impulso all'economia ed all'occupazione, in un momento di particolare crisi per le aziende. La proposta, avanzata prima delle scorse elezioni regionali agli allora candidati alla presidenza della Regione Campania Stefano Caldoro e Vincenzo De Luca, gia' gode del consenso e del supporto di un gruppo di piccole aziende del settore artigiano e della piccola impresa del ''Made in Campania''. Negli ultimi anni, sostiene Ferrante nella lettera al premier, ''la globalizzazione, le importazioni dalla Cina, la crisi economica nonche' l'apertura dei centri commerciali hanno dato un duro colpo alle piccole aziende, costringendole a licenziare dipendenti o addirittura a svendere le proprie attivita' ai concorrenti''. ''Per ridare slancio e competitivita' a tali aziende - aggiunge - e' necessaria un'azione molto forte che possa portare ad una rivalutazione della manifattura artigianale, la quale oltre ad esaltare la vocazione produttiva del territorio ha la potenzialita' di assumere manodopera in misura notevole rispetto ad altri comparti produttivi (Rapporto capitale investito/occupazione)''. Per Ferrante, una volta realizzata, la 'Cittadella dell'artigianato' potrebbe essere riportata anche in altre localita', con l'appoggio di tutte le forze politiche a cui sta a cuore il risveglio del Paese per ricondurlo ''sulla dritta via, poiche' quella giusta sembra smarrita, almeno per quanto riguarda le piccole imprese''. Le imprese avrebbero individuato l'area sulla quale fare sorgere l'iniziativa: ''l'incubatore di Sviluppo Italia di Marcianise (Caserta), una struttura ben predisposta che con pochi interventi di adeguamento potrebbe essere il primo esempio di recupero di strutture senza distogliere altri terreni all'agricoltura'', evidenzia l'imprenditore. Del progetto, fa sapere Ferrante, ''e' a conoscenza anche Unioncamere la quale ha gia' sensibilizzato le associazioni regionali della categoria artigiana e di quella della piccola impresa, affinche' possano condividere e sostenere quest'idea progettuale''.