20 febbraio 2010

CON OLEOPOLIS A RAVISCANINA SI PARLA DEL PAESAGGIO AGRARIO FRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE.


RAVISCANINA. Nell'ambito del Premio Sirena d'oro di Sorrento e del mese dell'Olio Dop, il Comune di Raviscanina, l'Associazione Città Paesaggio e la condotta Slow Food Matese, con il patrocinio della Regione Campania, della Comunità Montana del Matese, del Consorzio Intercomunale Metano Campania 25 e dell'Associazione nazionale Città dell'Olio, hanno indetto per il 5 e 6 marzo prossimi “Oleopolis”, una serie di eventi legati al tema dell’olio e dell’olivicoltura. Il 5 marzo, alle ore 16, presso l’auditorium Gaudium et Spes del comune matesino, avrà luogo il convegno “Il Paesaggio agrario fra tradizione e innovazione” che vedrà la partecipazione di diversi rappresentanti delle istituzioni ed esperti, tra i quali Ermanno Masiello, sindaco di Raviscanina, Fabrizio Pepe, presidente della Comunità Montana del Matese, Ercole De Cesare, presidente del G.A.L. Alto Casertano, Pasquale Di Lena, presidente onorario dell’Associazione nazionale Città dell’Olio, Bruno Corona, Assessore Comunità Montana del Matese, Franco Arminio, “Paesologo”, Sveva Di Martino, direttrice del Museo dell’Olio della Sabina, Rosamaria Esposito, fiduciaria Slow Food Matese, Mario Festa, esperto di arte ambientale, Giuseppe Messina, esperto in pianificazione ambientale e cooperazione, Emilio Pesino, presidente del Parco regionale dell’Olivo di Venafro, Raffaele Sacchi, docente all’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, Maria Pia Selvaggio, scrittrice, Nicola Sorbo, presidente Associazione Città Paesaggio. Nel corso dell’incontro saranno illustrate buone pratiche di gestione del paesaggio adottate in alcuni realtà nazionali e affrontato il complesso rapporto tra agricoltura e paesaggio. I paesaggi sono un bene comune, tutelati dalla carta costituzionale e da una legge che ne sancisce il valore culturale ma, in realtà, essi sono minacciati da politiche del territorio spesso dissennate e da interessi estranei a quelli locali. In questo contesto occorre si affermi una concezione nuova di “paesaggio”, che intrecci Storia e Natura e ne riconosca il valore non solo estetico ma anche identitario, legato alla “percezione” che le comunità locali hanno del territorio in cui vivono. L’agricoltura industrializzata e il governo politico del territorio hanno in molti casi determinato effetti perversi a largo impatto sul paesaggio: dissesto idrogeologico, perdita di biodiversità, erosione dei suoli, inquinamento delle acque, cambiamento climatico, desertificazione. Un altro effetto perverso indiretto è la riduzione della superficie agraria utilizzata, indotta sia dalla cementificazione, sia dalla marginalizzazione economica e sociale dell’agricoltura delle aree agricole periferiche, specie in alta collina e in montagna. L’espulsione dai campi dei contadini, considerati un retaggio del passato, ha fatto il resto: ancora oggi essi sono considerati anacronistici, un retaggio del passato da cancellare. Viene così negato il loro ruolo di produttori di alimenti sani, custodi del territorio e creatori del paesaggio, che definisce la nostra identità.
Nel corso del convegno sarà affrontato anche il fenomeno complesso dell’Hobby Farming, un esercito di agricoltori amatoriali che coltiva la terra per pura passione, lontano da logiche di mercato, e che cura il paesaggio agrario. Alla figura degli “agricoltori per diletto” sarà dedicata l’ultima parte dei lavori con la cerimonia di premiazione degli oli vincitori del concorso “L’Olio di casa mia”.
Pietro Rossi