AL SENATORE ONOREVOLE AVVOCATO CARLO SARRO
CARISSIMO SENATORE, RITIRI L’EMENDAMENTO “SALVA ABUSI EDILIZI”
Carissimo Senatore Onorevole Carlo Sarro, ho seguito con particolare attenzione il dibattito intorno al decreto “Milleproroghe” e all’emendamento a Sua firma che può essere tranquillamente battezzato “salva abusi edilizi”.
Senatore, ho anche cercato di capire meglio le sue intenzioni, ascoltando la trasmissione radiofonica di Radio new 24, con le sue dichiarazioni ma, purtroppo, i dubbi che albergano nella mia coscienza sono tanti. In buona sostanza, l’emendamento che porta il suo nome, consta di appena quattro commi che, di fatto, riaprono i termini della sanatoria del 2003 in tutta Italia, consentendo a chi avesse commesso un abuso edilizio entro il 31 marzo di quell’anno, di sanarlo presentando una semplice domanda entro il prossimo 31 dicembre. Certo, lei ha ricordato della drammatica situazione della nostra regione, anche in virtù di un pronunciamento della Corte Costituzionale su tutta la materia, ma questo, egregio Senatore, non può affatto, secondo il mio modesto parere, giustificare la sua iniziativa. Per due ordini di motivi: 1. l’emendamento, come giustamente hanno fatto notare gli esperti in materia, farebbe saltare uno dei vincoli più importanti contenuti nella legge nazionale del 2003, quello che vietava il condono per opere abusive realizzate su immobili soggetti a vincoli imposti a tutela dei beni ambientali e paesaggistici; 2. La regione Campania, lo sa egregio Senatore Sarro, è prima nella classifica del ciclo illegale del cemento, con 1267 infrazioni accertate, 1685 persone denunciate e 624 sequestri nel 2008? A fornire questi numeri che riguardano case illecite un recente rapporto di Legambiente. Per avere un’idea dell’estensione della criminalità nell’ambito delle costruzioni, basti pensare- dice sempre Legambiente- che il 67 % dei comuni campani sciolti per infiltrazione mafiosa, dal 1991 ad oggi, lo sono stati proprio per abusivismo edilizio. Secondo il rapporto, infatti, il cemento è il luogo ideale per riciclare i proventi dalle attività criminose che nel caso della Campania si traducono in interi quartieri abusivi senza risparmiare le località di pregio, a cominciare dalla costiera amalfitana a quella cilentana, dalla’rea dei templi di Paestum a Ischia fino al nostro amato Matese. Sì, proprio così. Il nostro Matese. Egregio Senatore Sarro ma lei qualche volta ha avuto modo di attraversare l’area matesina da Piedimonte Matese, Alife, Letino, Capriati, Fontegreca, San Gregorio Matese, Castello Matese? Se lo ha fatto non ha potuto non avvertire il richiamo della sua coscienza al cospetto di veri e propri mostri di cemento che deturpano l’ambiente e che, grazie al suo emendamento, potrebbero essere sanati. Carissimo Senatore Sarro, scusi l’ardire, ma ritiri la sua proposta. In Campania occorre la legalità e, soprattutto, la moralità nel fare proposte legislative. Perché come diceva J.F. Kennedy “Un uomo fa quello che è suo dovere fare, quali che siano le conseguenze personali, quali che siano gli ostacoli, i pericoli o le pressioni. Questa è la base di tutta la moralità umana.”
CARISSIMO SENATORE, RITIRI L’EMENDAMENTO “SALVA ABUSI EDILIZI”
Carissimo Senatore Onorevole Carlo Sarro, ho seguito con particolare attenzione il dibattito intorno al decreto “Milleproroghe” e all’emendamento a Sua firma che può essere tranquillamente battezzato “salva abusi edilizi”.
Senatore, ho anche cercato di capire meglio le sue intenzioni, ascoltando la trasmissione radiofonica di Radio new 24, con le sue dichiarazioni ma, purtroppo, i dubbi che albergano nella mia coscienza sono tanti. In buona sostanza, l’emendamento che porta il suo nome, consta di appena quattro commi che, di fatto, riaprono i termini della sanatoria del 2003 in tutta Italia, consentendo a chi avesse commesso un abuso edilizio entro il 31 marzo di quell’anno, di sanarlo presentando una semplice domanda entro il prossimo 31 dicembre. Certo, lei ha ricordato della drammatica situazione della nostra regione, anche in virtù di un pronunciamento della Corte Costituzionale su tutta la materia, ma questo, egregio Senatore, non può affatto, secondo il mio modesto parere, giustificare la sua iniziativa. Per due ordini di motivi: 1. l’emendamento, come giustamente hanno fatto notare gli esperti in materia, farebbe saltare uno dei vincoli più importanti contenuti nella legge nazionale del 2003, quello che vietava il condono per opere abusive realizzate su immobili soggetti a vincoli imposti a tutela dei beni ambientali e paesaggistici; 2. La regione Campania, lo sa egregio Senatore Sarro, è prima nella classifica del ciclo illegale del cemento, con 1267 infrazioni accertate, 1685 persone denunciate e 624 sequestri nel 2008? A fornire questi numeri che riguardano case illecite un recente rapporto di Legambiente. Per avere un’idea dell’estensione della criminalità nell’ambito delle costruzioni, basti pensare- dice sempre Legambiente- che il 67 % dei comuni campani sciolti per infiltrazione mafiosa, dal 1991 ad oggi, lo sono stati proprio per abusivismo edilizio. Secondo il rapporto, infatti, il cemento è il luogo ideale per riciclare i proventi dalle attività criminose che nel caso della Campania si traducono in interi quartieri abusivi senza risparmiare le località di pregio, a cominciare dalla costiera amalfitana a quella cilentana, dalla’rea dei templi di Paestum a Ischia fino al nostro amato Matese. Sì, proprio così. Il nostro Matese. Egregio Senatore Sarro ma lei qualche volta ha avuto modo di attraversare l’area matesina da Piedimonte Matese, Alife, Letino, Capriati, Fontegreca, San Gregorio Matese, Castello Matese? Se lo ha fatto non ha potuto non avvertire il richiamo della sua coscienza al cospetto di veri e propri mostri di cemento che deturpano l’ambiente e che, grazie al suo emendamento, potrebbero essere sanati. Carissimo Senatore Sarro, scusi l’ardire, ma ritiri la sua proposta. In Campania occorre la legalità e, soprattutto, la moralità nel fare proposte legislative. Perché come diceva J.F. Kennedy “Un uomo fa quello che è suo dovere fare, quali che siano le conseguenze personali, quali che siano gli ostacoli, i pericoli o le pressioni. Questa è la base di tutta la moralità umana.”
Prof. Marco Fusco (nella foto)