13 settembre 2009

I media nascondono i successi del governo.


San Nicola La Strada. C’è un’Italia della quale il circuito stampa-Palazzo non parla, preferendo nuovamente occuparsi di veleni e di intrighi. Non pago, evidentemente, del fiasco della stessa campagna condotta a ridosso dell’estate. Finite le vacanze, si riaprono i faldoni dei gossip. Eppure questa Italia ignorata dal potere giornalistico-giudiziario-politico è quella che più interessa alla gente; anzi, è la sola che interessa. Ed è l’Italia che preferiamo anche noi, frutto di oltre un anno di lavoro del governo.Entro la fine dell’autunno 30 mila sfollati dell’Abruzzo avranno tutti una casa nuova, sicura, confortevole e antisismica. Silvio Berlusconi (nella foto)ha confermato ieri che il 15 settembre “avrà l’onore” di consegnare le prime di queste villette. Consegnare le case entro cinque mesi dal sisma era stato fin da aprile un preciso impegno del governo; pareva un azzardo, ma la promessa è stata mantenuta. Un miracolo, tanto più se confrontato agli scandali ed ai container dei terremoti dell’Umbria, delle Marche, del Belice, dell’Irpinia. Nel frattempo partirà la ricostruzione dei vecchi edifici e dei luoghi storici; il tutto senza tasse e gabelle aggiuntive. L’anno scolastico inizia con gli insegnanti al loro posto, con una riforma già avviata, e con la soluzione del problema dei precari (12 mila) creato dalla sinistra. A tutti questi docenti in attesa di sistemazione saranno garantiti uno stipendio o una supplenza. Ricordate le proteste di un anno fa? Oggi l’opposizione tace, i fatti hanno fornito la smentita più clamorosa.La crisi economica si avvia a soluzione. Ci sarà tempo per la ripresa vera e propria, ma nel frattempo tutti gli organismi internazionali e nazionali (Fondo monetario, Ocse, Banca mondiale, Confindustria, Bce) indicano nell’Italia uno dei paesi che uscirà prima e meglio dal tunnel. La caduta del Pil del 2009 sarà inferiore alle pur severe previsioni del governo; nel 2010 avremo un inizio di ripresa più robusta di quella attesa. Ma ciò che più è importante è l’assieme di dati sulla disoccupazione. La media dei disoccupati in Italia è di un punto inferiore a quella dei paesi dell’Euro e dei principali partner europei, a cominciare dalla Germania, dalla Gran Bretagna e dalla Spagna. Dei 10 miliardi di euro messi a disposizione dal governo per le misure di sostegno all’occupazione, finora le aziende ne hanno utilizzati solo due. L’impegno solenne era: “Non lasceremo indietro nessuno”; impegno mantenuto.Altrettanto importante la fiducia di aziende e famiglie. Entrambe, come ha rilevato tra fine agosto ed inizio settembre l’Isae, in netta ripresa. La frase detta ieri da Berlusconi “sono un missionario dell’ottimismo” non è uno slogan, non è propaganda, ma la realtà dei fatti. Il Paese ha creduto nel governo, ed è stato ripagato.
Gli sbarchi dei clandestini sono diminuiti del 90 per cento grazie ad una politica più rigorosa e agli accordi con la Libia. Al tempo stesso si stanno riducendo i reati nelle città dovuti all’immigrazione irregolare. Nel complesso il calo è dell’8,1 per cento; ma per alcune tipologie si va ben oltre: borseggi meno 23 per cento, scippi meno 19, furti d’auto meno 17, rapine meno 11, furti in abitazioni meno 10 per cento. Aumenta il rigore delle forze dell’ordine: il numero degli arrestati cresce del 10%, quello dei condannati del 5.Tutto ciò è frutto sia della percezione di un governo che fa sul serio, sia della pratica attuazione prima delle direttive ai sindaci, poi del pacchetto sicurezza diventato legge. Per questo risultano ancora meno comprensibili, e rubricabili a pura polemica politica, le critiche ricorrenti sulla “mano dura” contro i clandestini: mano dura sì, ma giusta e nell’interesse dei cittadini. Tra le critiche sull’immigrazione ci sono, come è noto, quelle di Gianfranco Fini. Polemiche che sembrano riguardare più la politica che la cronaca; ma in ogni caso polemiche libere e legittime, come ha confermato ieri Berlusconi.Polemiche libere e legittime, al di là del loro contenuto, proprio perché il Popolo della Libertà non è una caserma, come molti si ostinano a ripetere. La dialettica di Fini lo dimostra e lo conferma.Un lungo elenco di cose alle quali l’opinione pubblica presta grande attenzione: rappresentano la loro vita quotidiana. Lavoro, scuola, sicurezza. Meno attenzione, ne siamo certi, la gente riserva in questo momento alla marea di verbali, polemiche inutili, finte rivelazioni, scoop fasulli, appelli di intellettuali. Qui siamo in pieno Palazzo; là nel Paese reale.


Mimmo Russo