08 aprile 2009

Sarà un tavolo a trattativa privata a determinare il nuovo prezzo del latte bovino alla stalla.


Piana di Monte Verna. Sarà un tavolo a trattativa privata, cui saranno presenti anche i sindaci dell’Alto Casertano oltre alle associazioni di categoria e ai vertici aziendali di Parmalat, a determinare il nuovo prezzo del latte bovino alla stalla che quotidianamente gli allevatori matesini conferiscono allo stabilimento di Piana di Monte Verna dove viene imbustato e confezionato il latte fresco di Alta Qualità Berna. È questo il primo degli importanti risultati, tra cui anche la revoca delle disdette dei contratti di fornitura ed il mantenimento del prezzo del latte fino a fine trattativa, ottenuti nel vertice istituzionale svoltosi lo scorso lunedì sera presso la Prefettura di Caserta, presieduto dal Vice Prefetto Vicario Franco Provolo e dal Senatore della Repubblica Carlo Sarro (Pdl), per affrontare la delicata situazione di crisi in cui versano oltre 250 aziende agricole dell’Alto Casertano che lamentano e si oppongono all’ulteriore taglio di 0,4 centesimi di euro del prezzo alla stalla di un litro di latte fresco di alta qualità deciso unilateralmente dalla Parmalat a decorrere dallo scorso 1 aprile, preceduto da una prima riduzione del costo pari ad altri 0,5 centesimi di euro circa applicata dal 1 gennaio sempre dalla società proprietaria del rinomato marchio Berna che è sinonimo di genuinità, bontà e tipicità del territorio matesino. Presenti anche i sindaci di Alife Roberto Vitelli, di Alvignano Angelo Di Costanzo, di Caiazzo Stefano Giaquinto, di Dragoni Antimo Nocera, di Castel Campagnano Giuseppe Di Sorbo e di Piana di Monte Verna Raffaele De Marco, che con il Senatore Sarro avevano chiesto espressamente la convocazione di una riunione operativa con i vertici dell’azienda di Collecchio, i rappresentanti provinciali di Coldiretti De Simone e Confagricoltura Picone, ed il Direttore generale della Parmalat Luciano Bonanomi, si è lungamente discusso della vertenza apertasi in queste ultime settimane che rischia di ridurre sul lastrico tantissimi agricoltori, oltre il notevole indotto che deriva dalla produzione del latte. Sia da parte dei sindaci e del Senatore Sarro che degli allevatori e delle rispettive rappresentanze sindacali, si è chiesto al Direttore generale della Parmalat di rivedere la decisione di abbassare il prezzo alla stalla e rassicurazioni anche sul futuro di Berna e sulla reale volontà dell’azienda di investire sul marchio. Bonanomi ha voluto subito fugare ogni dubbio affermando che “Berna rappresenta per l’azienda un marchio di grande tradizione e una garanzia di qualità per i consumatori che Parmalat ha tutte le intenzioni di salvaguardare e valorizzare”. Quanto alla richiesta di mantenere invariato il prezzo del latte per assicurare un reddito agli allevatori altrimenti costretti al fallimento, il Dg della Parmalat ha notato che “siamo sempre riusciti a trovare la quadratura con gli allevatori di questa zona che producono un latte di alta qualità, non vedo perché non si debba riuscire a trovare un accordo anche in questo caso”. L’avvio della contrattazione è stato fissato per giovedì 16 aprile presso lo stabilimento della Fagianeria, alla presenza anche dei sindaci che, attraverso Vitelli di Alife, hanno già preannunciato in Prefettura che “non cederemo in questa battaglia di sopravvivenza per le nostre aziende, disposti ad andare fino in fondo per tutelare gli allevatori”.