È andata in onda ieri su Rai Uno la seconda parte del film Mal'Aria, ambientato in una zona paludosa di Ravenna, dove, nel 1925, si diffonde l'allarme per un'epidemia di malaria. Tempi ormai lontani, ma in molte regioni italiane si continua a pagare l'antico tributo finalizzato a finanaziare i lavori di bonifica. Per chiederne l'abolizione, si è costituito su Facebook il gruppo di "Quelli che pagano ancora per lepaludi". Sorto dopo la marcia di protesta svoltasi da Pompei a Napoli il 22 marzo, si propone di aggregare e di evidenziare il malcontento di quanti, in Campania e in altre regioni d'Italia, subiscono ancora l'ingiusta imposizione della tassa, istituita nei secoli scorsi a beneficio di consorzi di bonifica tuttora esistenti. Il gruppo, senza alcuna finalità politica-elettorale, è aperto anche ai non tartassati che intendano esprimere solidarietà ai residenti negli ambiti territoriali sottoposti al ridicolo balzello.
Nella foto, Sarah Felbenbaum, interprete di Mal'Aria
Fonte: comunicato stampa
Nella foto, Sarah Felbenbaum, interprete di Mal'Aria
Fonte: comunicato stampa